Sono le manovre aeree multinazionali piu’ ampie mai ospitate da Israele, con la partecipazione di Stati Uniti, Grecia e anche dell’Italia nonostante i costi molto alti.
Gerusalemme, 26 novembre 2013, Nena News – Continua nella base aerea di Uvda, nel Neghev, “Blue Flag”, la più grande esercitazione multinazionale di aerei da combattimento mai ospitata da Israele, con la partecipazione di Stati Uniti, Grecia e anche dell’Italia nonostante i costi molto alti delle manovre, cominciate domenica e che si concluderanno giovedì. La Polonia infatti che ha dovuto rinunciare per motivi economici ma il governo italiano, che pure attua continuamente, a danno delle fasce piu’ deboli della popolazione, piani di austerità molto rigidi, non esita a spendere i soldi del contribuente per finanziare questo tipo di giochi di guerra.
«Ci misuriamo con le medesime minacce nel Medio Oriente ed è dunque importante che abbiamo la capacità di agire assieme in caso di necessità», ha affermato uno degli ospiti stranieri, l’ambasciatore statunitense a Tel Aviv, Dan Shapiro.
Alla esercitazione partecipano un sessantina di aerei da combattimento fra cui F-15, F-16, Tornado, Amx e B-152. Come ha scritto qualche giorno fa dall’analista americana Stephanie Westbrook, l’aeronautica israeliana mira ad aumentare di 10 volte il numero di obiettivi che è in grado di rilevare e distruggere. Il piano in cantiere, Expanding Attack Capacity (EAC), punta a un uso “massiccio, persistente e punitivo” della cosiddetta “forza aerea di precisione” per ridurre la durata delle guerre future ed evitare l’uso di forze di terra, considerato costoso e dannoso in termini diplomatici.
Per sostenere quanto previsto dal programma EAC, è in atto una ristrutturazione, la più importante negli ultimi 40 anni, dell’aeronautica israeliana (IAF) che verrà attuata in modo graduale nei prossimi mesi. Il rinnovamento toccherà ogni aspetto delle operazioni aeree e comporterà importanti cambiamenti nella pianificazione delle missioni, nella gestione delle risorse, nella valutazione dei danni dei bombardamenti e nel coordinamento con eventuali forze delle coalizioni occidentali nella regione.
Secondo i comandi israeliani, la potenza della “macchina” deve essere tale da “sostenere un aumento enorme nella quantità di bersagli” che l’IAF rileva e distrugge. Con miglioramenti significativi nelle capacità di abbinare la continua raccolta di intelligence alle “armi di precisione”, la IAF prevede, infatti, di generare un numero esponenziale di nuovi obiettivi nel corso di ogni giorno di guerre future. Nena News
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