La mossa senza precedenti di Lieberman dovuta allo stato ‘catastrofico’ dell’immagine di Israele nell’opinione pubblica
Itamar Eichner
Poiché l’immagine di Israele continua a peggiorare nel mondo, il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha deciso di fare una mossa senza precedenti, incaricando una rete di agenzie europee di svolgere una campagna di pubbliche relazioni dello Stato di Israele in tutto il continente.
La campagna si prefigge di far conoscere ai cittadini europei la figura di Israele al di là del conflitto con il mondo arabo. Essa comprenderà vari aspetti moderni dello Stato, come cultura, economia, storia, turismo, high-tech, cibo, musica e altro ancora.
Il ministero degli Esteri ha deciso di lanciare la campagna nei paesi più influenti d’Europa – Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, Spagna, Olanda, Danimarca, Svezia, Norvegia, e la Repubblica Ceca. Si prevede che costerà 12 milioni NIS (nuovo Shekel) (ca. 3,26 milioni dollari) all’anno.
Sarà la prima volta che Israele si serve in tale misura di agenzie di PR in Europa. Durante l’Operazione “Scudo Difensivo” Israele incaricò la statunitense Howard Rubenstein, e nel 2004, durante il dibattito sulla barriera di separazione a L’Aia, ha fruito gratuitamente dei servizi della francese Publicis.
L’iniziativa non è prematura, poiché i recenti rapporti delle ambasciate all’estero hanno preoccupato particolarmene i dirigenti israeliani. In Gran Bretagna e nei paesi Scandinavi il boicottaggio dei prodotti israeliani è in aumento, con catene commerciali che in Gran Bretagna rifiutano di vendere i beni prodotti negli insediamenti dei coloni, e spesso anche i prodotti israeliani in generale.
Tutte le ambasciate di Israele in Europa sono state incaricate di contattare tre agenzie locali di PR e di acquisire offerte, con l’obiettivo di ingaggiare consulenti europei di relazioni pubbliche per assistere i diplomatici.
Le ambasciate inoltre effettueranno ora un sondaggio di opinione pubblica, ed un altro entro un anno, al fine di misurare il successo della campagna. L’obiettivo è di investire 2,5 milioni € in ogni paese per anno.
Lieberman ha detto a Yedioth Ahronoth domenica che “l’obiettivo è dare ai nostri rappresentanti nei paesi dell’Europa centrale strumenti aggiuntivi per il confronto con l’opinione pubblica”.
“Con un lavoro corretto e professionale sul territorio siamo in grado di migliorare significativamente l’immagine di Israele e il sostegno per essa”, ha detto. I diplomatici si sono compiaciuti, dicendo che Lieberman aveva già parlato di riforma delle PR, ma che fino ad ora non l’aveva sostenuta con fondi sufficienti.
“La situazione di Israele presso l’opinione pubblica europea è catastrofica”, ha dichiarato un diplomatico israeliano in Europa. “I palestinesi tengono sotto controllo le loro dichiarazioni e stanno preparando tutti alla proclamazione unilaterale dello Stato palestinese. L’opinione pubblica li sostiene, nonostante il fatto che essi sono restii a venire al tavolo dei negoziati. Non abbiamo altra scelta che intraprendere una battaglia per la nostra immagine”.
Ynet news.com
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Come possiamo distinguere gli agit-prop di una simile campagna straordinaria? Credo che possa valere il motto evangelico secondo cui l’albero si riconosce dal frutto. Basterà analizzare attentamente il merito delle singole affermazioni, la loro congruenza logica ed il loro rispetto del senso di equista, per scoprire e smascherare simili soggetti. Dopodiché si porrà il problema di cosa fare con costoro? Parlarci? Girare le spalle? Indicare agli sprovveduti la loro funzione? Essi comunque sono già operativi da anni e decenni. Li conosciamo. Dobbiamo solo imparare ad ignorarli del tutto, a non accettare provocazioni, a non cadere nelle loro trappole,