Israele legalizza l’insediamento di Rechalim

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8 GEN 2013

L’insediamento di Rechalim, circa 200 coloni (Foto: Wikipedia)

 Finalizzando una promessa fatta dal premier israeliano Netanyahu ad aprile, il Generale del Commando Generale, Nitzan Alon, ha firmato la scorsa settimana la legalizzazione retroattiva dell’insediamento di Rechalin, in Cisgiordania.

Rechalim, a Nord della Cisgiordania vicino ai villaggi palestinesi di Qabalan e Yatma, è stato fondato nel 1991 senza la necessaria approvazione del governo. Nonostante la mancanza di una pianificazione ufficiale e di permessi di costruzione, il governo israeliano ha fornito infrastrutture all’insediamento illegale e nel 1998 il Ministero dell’Edilizia, attraverso la compagnia pubblica Amidar, ha anche costruito un nuovo quartiere a Rechalim e venduto le case a nuovi residenti.

Il report governativo del 2005, redatto dall’avvocato Talia Sasson (“Opinion concerning unauthorized outposts”), ha portato la questione delle “colonie illegali” l’attenzione locale e internazionale. Mentre questi insediamenti illegali continuano a ricevere il tacito sostegno del governo israeliano, il loro status legale non cambia a causa delle potenziali reazioni internazionali e statunitensi.

Il Consiglio Regionale della Samaria, il governo municipale per le colonie a Nord della Cisgiordania, ha organizzato centinaia di visite a Rechalim per oltre 60 dei 120 membri della Knesset e per i ministri del governo, ma anche per tanti giornalisti a causa delle pressioni della comunità internazionale e della sinistra israeliana, contrarie agli insediamenti. Il sito Arutz 7, vicino al movimento dei coloni, ha scritto che l’obiettivo delle visite in questione è mostrare l’assurdità dello status illegale di insediamenti come Rechalim, sottolineando che il sostegno materiale da parte del governo è tangibile.

I coloni ringraziano il gruppo politico Peace Now, che organizza campagne contro le colonie, e l’organizzazione per i diritti umani Yesh Din, che ha presentato petizioni contro gli insediamenti illegali, compreso Rechalim, perché in questo modo hanno spinto il governo a “legalizzare” lo status dell’insediamento. Nel luglio 2012, il Consiglio Regionale della Samaria ha premiato il presidente di Peace Now, Yariv Oppenheimer, con la cittadinanza onoraria della Samaria perché con la sua “azione” ha permesso il riconoscimento di Rechalim e di altri insediamenti.

Tale cambiamento nelle politiche del governo, tuttavia, è più che altro collegato ai tentativi di Netanyahu di cancellare le critiche per la decisione dell’aprile 2012 di espellere coloni ebrei da una casa occupata a Hebron. A causa di quella espulsione, il premier Netanyahu ha chiesto al Procuratore di Stato di trovare un modo per “legalizzare” lo status di Rechalim e di altri due insediamenti, Brochin e Sansana.

Sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea hanno espresso preoccupazione per le intenzioni del primo ministro: il Dipartimento di Stato ha definito l’iniziativa “pericolosa” e l’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri della UE, Catherine Ashton, ha chiesto un passo indietro. Ma queste dichiarazioni pubbliche non si sono tradotte in azioni concrete e, come sottolineato dal Consiglio Regionale della Samaria, la firma del generale Nitzan Alon ha reso Rechalim la colonia “legale” numero 32 nel Nord della Cisgiordania.

Connie Hackbarth
Alternative Information Center

 

http://www.palestinarossa.it/?q=it/content/aic/israele-legalizza-l%E2%80%99insediamento-di-rechalim

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