Israele: Mohammed al-Dura non è mai morto

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Una commissione d’inchiesta afferma che il piccolo gazawi, ucciso nel 2000 tra le braccia del padre, è vivo. E accusa France 2: propaganda antisemita.

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 martedì 21 maggio 2013 11:15

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dalla redazione
Betlemme, 21 maggio 2013, Nena News – Mohammed al Dura non è mai morto. Questa la conclusione choc di un’indagine condotta dal governo israeliano su richiesta del premier Netanyahu.Tutti ricordano il 12enne Mohammed e la sua terribile morte, a Gaza.Una morte terribile, ripresa dalla tv France 2: il padre, Jamal, che disperatamente, contro un muro, tentava di proteggerlo dal fuoco incrociato israeliano e palestinese a Netzarim, nel settembre del 2000, agli inizi della Seconda Intidada.Il bambino morì dopo essere stato colpito allo stomaco.Inizialmente le autorità israeiane affermarono che uno dei soldati dell’IDF lo aveva involontariamente colpito “nella foga”. Ma ieri la commissione d’inchiesta israeliana ha stabilito che Mohammed non è mai stato ucciso e che l’episodio è stato fabbricato ad arte per fini propagandistici. A presentare il nuovo rapporto è stato ieri Yuval Steinitz, ministro degli Affari Strategici che ha detto alla stampa che la storia di Mohammed è solo “un’accusa infondata come le tante mosse a Israele, come il massacro di Jenin del 2002”.E target diventa anche France 2, accusata da Israele di “giustificazione al terrosimo, di antisemitismo e delegittimazione di Israele”: nel rapporto di 36 pagine della commissione israeliana, si accusa la tv francese di aver fatto girare il video a fini propagandistici, non mostrandone la fine. Ovvero Mohammed che se ne andava via sano e salvo: “Contrariamente all’idea che il bambino sia stato ucciso, la commissione ha visionato delle immagini che mostrano che alla fine del video – mai resa pubblica – il bambino è vivo. Non ci sono prove che il padre Jamal o il ragazzino Mohammed siano stati colpiti. Il bambino nel video muoveva un braccio e ha girato la testa”, si legge nel rapporto israeliano.

Sia France 2 (e il giornalista Charles Enderlin, autore del filmato) che la famiglia al-Dura si sono subito detti pronti a collaborare ad un’inchiesta indipendente che indaghi sull’incidente. “Dal giorno della morte ad oggi, France 2 ha sempre mostrato la volontà di partecipare ad un procedimento legale ufficiale, secondo gli standard internazionali”, ha fatto sapere la tv francese, mentre il giornalista Enderlin ha riportato che mai nessuno, da parte israeliana, lo ha contattato. Non solo: France 2 si è detta pronta ad aiutare la famiglia al-Dura nella riesumazione del corpo del piccolo Mohammed.

Il padre Jamal ha infatti fatto sapere ieri di voler riesumare il corpo del bambino, sottoporlo ad autopsia e al test del DNA: “Vogliono davvero un’inchiesta internazionale? Israele la vuole? Non dico la gente di Israele, ma il governo e l’IDF”, ha detto ieri Jamal al-Dura all’Army Radio, aggiungendo di aver più volte contattato le autorità israeliane in merito all’inchiesta senza però ricevere alcuna risposta. “L’Autorità Palestinese ha i proiettili israeiani – ha continuato Jamal – Mi chiedo perché Israele abbia distrutto quel muro dopo l’incidente. Volevano cancellare tutto.Mohammed non è solo mio figlio, è il figlio di tutta la Palestina”. Nena News

 

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=75275&typeb=0&Israele-Mohammed-al-Dura-non-e-mai-morto

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