29 mar 2014
L’UNHCR potrebbe nominare Christine Chinkin, membro della Commissione Goldstone, nuova relatrice speciale per la Palestina. Votata risoluzione contro le colonie.
Richard Falk e la sua possibile sostituta, Christine Chinkin
dalla redazione
Gerusalemme, 29 marzo 2014, Nena News – Israele sperava di essersi liberato di uno dei suoi più eminenti critici. Richard Falk, relatore speciale delle Nazioni Unite e per i diritti umani in Palestina, ha terminato il suo mandato di sei anni. Sei anni trascorsi a riportare meticolosamente le politiche di violazione dei diritti del popolo palestinese nei Territori Occupati, a Gerusalemme e nell’attuale Stato di Israele.
E ora che lo scomodo professore di Princeton se ne va, Israele sperava di dormire sonni più tranquilli. Fino a ieri, quando il nome di Christine Chinkin è finito nella lista dei 18 possibili nuovi relatori speciali dell’ONU. Alla Chinkin, professoressa alla London School of Economics e una delle redattrici del rapporto Goldstone – nel quale si denunciavano le gravissime violazioni compiute dall’esercito israeliano durante l’operazione Piombo Fuso del dicembre 2008-gennaio 2009 contro Gaza – ha buone possibilità di sostituire Falk. La Chinkin fu una dei tre membri della Commissione Goldstone a condannare il passo indietro del giudice Goldstone, presidente del comitato, che poco tempo dopo la presentazione del rapporto negò alcune delle conclusioni: Israele, affermò Goldstone, non uccise deliberatamente civili palestinesi.
“Gli attacchi con i missili contro Israele da parte di Hamas sono deplorevoli, ma in termini di consistenza e conseguenze non possono essere considerati un attacco armato che autorizzi Israele a giustificarsi con la necessità di autodifesa – scrisse la Chinkin in una lettera pubblica – Le azioni di Israele sono da considerare come un’aggressione e non come legittima difesa”.
La reazione israeliana e quella statunitense sono state immediate tanto che il Consiglio Onu per i Diritti Umani (UNHCR) ha deciso di rinviare di un mese il voto e la nomina dei 18 relatori speciali. Una decisione giunta dopo una serie di cinque risoluzioni di condanna votate ieri a Ginevra contro Israele. Tra queste la risoluzione dedicata alle colonie israeliane “nei Territori Occupati, compresi Gerusalemme e il Golan Siriano”, che condanna gli insediamenti, chiede agli Stati membri di “fornire informazioni a individui e business su rischi legali, finanziari e di immagine legati al coinvolgimento nelle attività coloniali” e impone alle Nazioni Unite “l’implementazione delle raccomandazioni contenute nel rapporto della missione internazionale indipendente che ha investigato sulle implicazioni delle colonie israeliane sui diritti civili, politici, economici, sociali e culturali del popolo palestinese”. Nena News
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