Israele: sì all’UNESCO a Gerusalemme

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Tel Aviv accetta la missione dell’agenzia ONU sullo stato di conservazione dell’architettura della Città Vecchia. Ma la “giudaizzazione” della città prosegue: nuove demolizioni.

adminSito   mercoledì 24 aprile 2013 11:17
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La Cupola della Roccia chiusa da bandiere israeliane in Città Vecchia (Foto: Emma Mancini/Nena News)

di Emma Mancini 

Gerusalemme, 24 aprile 2013, Nena News – Israele ha dato il via libera alla missione dell’agenzia delle Nazioni Unite UNESCO per un’indagine conoscitiva sullo stato della Città Vecchia di Gerusalemme, la sua eredità storica e culturale e la sua architettura.Per la prima volta dal 2004, Tel Aviv accetta che gli esperti dell’UNESCO compiano un simile studio, volto a conservare le bellezze della Città Vecchia.

Il tutto grazie alle forti pressioni politiche della Giordania, che ha sostenuto l’Autorità Palestinese nella richiesta mossa in primis al presidente statunitense Obama nella visita di fine marzo in Medio Oriente. “Giordania e Palestina, sostenute dagli Stati arabi, sono riuscite a fare pressioni su Israele per la prima volta dal 2004, perché faciliti e accetti la missione degli esperti dell’UNESCO, volta a indagare sullo stato della conservazione dei beni culturali della Città Vecchia di Gerusalemme e delle sue mura”, si legge in una dichiarazione ufficiale della monarchia hascemita.

Il portavoce del Ministero degli Esteri israeliano, Yigal Palmor, ha confermato la notizia, aggiungendo però che la missione non sarà limitata a Gerusalemme, ma riguarderà tutta Israele: “Non c’è niente di nuovo nella cooperazione tra Israele e l’UNESCO e ogni tentativo di dipingere questa cooperazione in modo diverso è volto a nascondere il fatto che alcuni elementi arabi hanno trasformato l’agenzia in uno strumento di attacco politico. Il linguaggio tendenzioso della dichiarazione ufficiale, carica di pregiudizi politici su quella che è un’attività professionale, non permette di giungere a soluzioni razionali al problema della politicizzazione dell’UNESCO, un fenomeno deplorevole che si è intensificato dopo l’ammissione della Palestina come Stato membro”.

L’UNESCO aveva riconosciuto la Palestina come Stato membro dell’agenzia nel 2011 e la Basilica della Natività di Betlemme come patrimonio dell’umanità, scatenando l’ira israeliana e statunitense. Entrambi i Paesi avevano sospeso i fondi di finanziamento all’agenzia, provocando gravi conseguenze sulle attività dell’agenzia. A far infuriare Tel Aviv era stata in particolare la decisione di includere la Basilica della Natività nella lista dei siti protetti con procedura d’urgenza, una pratica utilizzata quando un sito è considerato in pericolo. L’Autorità Palestinese, che aveva presentato la richiesta di riconoscimento all’UNESCO, aveva infatti sottolineato come l’occupazione militare della Cisgiordania rappresentasse una seria minaccia all’eredità culturale della Palestina.

La missione a Gerusalemme durerà due settimane e si concluderà il primo giugno con una lista di raccomandazioni, prima quindi della 37° sessione del World Heritage Committee. Ma non solo: pare che Israele abbia anche accettato di discutere con l’agenzia Onu la questione del Monte del Tempio e le violazioni perpetrate dalle autorità israeliane in un sito considerato sacro dalla religione islamica. In particolare, nel mirino c’è il Mughrabi Gate, la rampa che dalla piazza di fronte al Muro del Pianto conduce alla Spianata delle Moschee. Il ponte era stato chiuso dalle autorità israeliane nel dicembre 2011, provocando la rabbia dell’ANP e di Hamas che avevano accusato Israele di voler scatenare una guerra sui siti sacri musulmani e di voler completare il processo di “giudaizzazione” di Gerusalemme cancellandone la storia.

Una politica pervasiva e costante: oggi le forze militari israeliane hanno demolito numerosi edifici commerciali e residenziali nel quartiere palestinese di Gerusalemme Est, At-Tur. Secondo le autorità israeliane, le strutture erano state costruite senza i necessari permessi. Uno dei proprietari degli edifici ha detto alla stampa che da mesi attende la risposta alla sua richiesta di permesso di costruzione, ma come spesso accade il via libera non arriva: secondo l’Ong israeliana Bimkomil 95% delle richieste palestinesi di permessi di costruzione vengono rigettate senza alcuna spiegazione.

Intanto, in cambio del sì alla missione, l’Autorità Palestinese ha deciso di sospendere le cinque risoluzioni contro Israele che intendeva presentare all’UNESCO, riguardanti le attività israeliane in Cisgiordania e il tentativo di cancellare il carattere arabo di Gerusalemme. Nena News

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=72438&typeb=0&Israele-si-all’UNESCO-a-Gerusalemme

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