Il Ministero dell’Interno approva il progetto di allargamento della colonia di Ramat Shlomo, a Gerusalemme. Abbas potrebbe rivolgersi all’Onu.
dalla redazione
Betlemme, 18 dicembre 2012, Nena News – Israele torna all’attacco. Nonostante le dure critiche da parte della comunità internazionale, il Ministero degli Interni di Tel Aviv ha approvato ieri la costruzione di 1.500 nuove unità abitative per coloni a Gerusalemme Est. L’obiettivo è espandere l’insediamento illegale di Ramat Shlomo, il cui allargamento era stato già annunciato nel 2010 durante la visita del vicepresidente americano Joe Biden.
Il ministro degli Interni, Eli Yishai, ha espresso grande soddisfazione per il via libera al piano, ritenendolo la risposta alla presunta mancanza di abitazioni per i cittadini ebrei. Plausi anche dal Comune di Gerusalemme: il vice sindaco, Yossi Deitch, ha definito il piano di costruzione “la soluzione parziale alla mancanza di appartamenti e all’equilibrio demografico della città”.
Eppure l’approvazione non è da considerarsi definitiva: secondo la portavoce del Ministro, Efrat Orbach, ci potrebbe volere anni prima di avviare le costruzione delle 1.500 unità abitative. Allo stesso tempo, il Ministero ha anche approvato un altro progetto: centinaia di appartamenti a Givat Hamatos, colonia israeliana a Sud di Gerusalemme, lungo la Linea Verde.
Resta da vedere se la comunità internazionale intenderà intervenire di nuovo. Nei giorni scorsi, i piani di costruzione di oltre 3.000 nuove unità abitative a Gerusalemme Est e il progetto di implementazione dell’Area E1 (tra la Città Santa e la colonia di Ma’ale Adumim) avevano provocato durissime critiche da parte dell’Unione Europea e degli Stati Uniti.
Alcuni Paesi membri della UE avevano convocato gli ambasciatori israeliani per condannare un progetto che avrebbe definitivamente messo nel cassetto i negoziati con la controparte palestinese, mentre i ministri degli Esteri dei 27 si erano riuniti a Bruxelles per discutere di eventuali sanzioni da assumere contro Tel Aviv.
Rabbia anche da parte palestinese. Il capo negoziatore dell’ANP, Saeb Erekat, ha condannato “nel modo più forte possibile queste azioni e la determinazione israeliana a proseguire nell’espansione delle colonie, un processo che mina la soluzione a due Stati”. Da parte sua, il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha detto di volersi rivolgere al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nena News
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