LA DESTRA ISRAELIANA PRIGIONIERA DELL’INQUISITO NETANYAHU

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tratto da: REMOCONTRO

Israele, Netanyahu vince le primarie: resta leader del Likud e guarda alle elezioni di marzo, ma il suo rivale Gideon Saar cresce nel partito e afferma di poter formare un governo di destra al contrario del premier uscente

Netanyahu che vince Likud a perdere

Il premier israeliano Netanyahu vince le primarie del suo partito, il Likud, sconfigge il rivale Gideon Saar, ed è candidato certo alle elezioni del 2 marzo 2020, le terze in un anno, cadute sempre sul suo nome.

«Guiderò il Likud verso una grande vittoria alle prossime elezioni e continueremo a guidare Israele verso successi senza precedenti», ‘sbruffoneggia’ il 70enne Netanyahu, alle prese non solo con le terze elezioni generali in 12 mesi, ma anche con l’incriminazione per corruzione. Saar, 53 anni, con alle spalle una carriera di parlamentare ed ex ministro all’istruzione e agli interni, riconosce la sconfitta nel partito della destra storica israeliana con precedenti quali Menachem Begin, Yitzhak Shamir, Ariel Sharon, ma conta di rifarsi nella gara per la formazione di un futuro governo.

Il troppo Netanyahu

«Quel quasi 30% di voti a Saar testimonia che nel Likud il blocco filo Netanyahu non è più granitico», commenta Michele Giorgio su Nena News. Riflessi nel partito dell’incriminazione per corruzione, frode e abuso di potere che ha ricevuto il mese scorso. Da parte sua Saar punta ad un ‘dopo elezioni’ con un Likud che con Netanyahu continuerà a perdere voti, e la sua candidatura risultata inaccettabile per qualsiasi nuova maggioranza di destra o di unità nazionale. «Come hanno evidenziato gli esiti delle elezioni del 9 aprile e del 17 settembre. Io invece sono in grado di farlo», ha affermato in più occasioni. «Più possibilità di convincere l’intera destra a coalizzarsi, incluso il partito nazionalista laico Yisrael Beitenu, ago della bilancia della politica israeliana, che dalla fine del 2018 si tiene a distanza dai governi guidati dal premier attuale fondati sull’alleanza con i partiti religiosi ortodossi».

Lotta fra ‘Falchi’, colombe lontane dal cielo di Israele

La rivalità tra Saar e Netanyahu, spiega Michele Giorgio, è personale e non politica. Si odiano da anni. Netanyahu che ‘sega’ il rivale giovane e promettente, falco come a quanto lui, quindi pericoloso rivale. E Saar giura vendetta. Lì vale la Bibbia e occhi e i denti a saldo si sprecano. «Ma non c’è un moderato tra i due. Anzi, lo sfidante manifesta un approccio di destra persino più radicale verso i palestinesi sotto occupazione rispetto alle già dure politiche attuate dal premier uscente negli ultimi dieci anni».  Come -occorre dirlo- «Non è più morbido il «programma» dal capo dell’opposizione Benny Gantz, leader del partito centrista Blu Bianco, che ha di nuovo accusato Netanyahu di non saper garantire la sicurezza di Israele», ricordando che a dirlo è l’ex capo di stato maggiore israeliano che guidò l’offensiva “Margine Protettivo” contro Gaza: circa 2400 morti palestinesi e decine di migliaia di case danneggiate o distrutte.

La destra israeliana prigioniera dell’inquisito Netanyahu

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