La Grotta del Tradimento (o Grotta dell’Agonia) è una grotta naturale, un antico luogo di devozione, che si trova a destra della Chiesa dell’Assunzione di Maria (o tomba di Maria), ai Getsemani.
All’interno della grotta, sulla volta a destra del presbiterio, sotto a degli affreschi crociati, vi è ancora un’iscrizione in latino che ricordava l’agonia di Gesù; “HIC REX (SAN)CTUS S(U)SAVIT SANGUINEM”. Tale iscrizione ispirò erroneamente la tradizione, a partire dal XIV secolo, secondo cui in questo luogo, Gesù sudò sangue e ricevette il conforto di un angelo.
La tradizione più antica voleva che in questo luogo si ricordasse il tradimento di Giuda e l’arresto di Gesù. Prima del XIV secolo infatti, i pellegrini seguendo le narrazioni evangeliche, erano soliti venerare l’agonia di Gesù ai Getsemani. Gli scavi d’inizio del XX secolo, con la scoperta della basilica bizantina e della basilica crociata, hanno ripristinato questa tradizione.
I francescani entrarono in possesso della Grotta del Tradimento nel 1361, successivamente il sito entrò in uno stato di abbandono, era diventato di proprietà pubblica, pastori arabi vi portarono il bestiame, e divenne una stalla per oltre tre secoli. All’inizio del XIX secolo venne riaperta al culto.
Nel 1955 la grotta venne allagata da una inondazione del Cedron, la Custodia di Terra Santa avviò i lavori di restauro sotto la guida di padre Virgilio Corbo.
Albus
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