Israele e Palestina stanno vivendo la peggiore siccità da quasi settant’anni. E così diventa più acuto il conflitto tra i due popoli.
E le organizzazioni internazionali accusano: la spartizione della più preziosa delle risorse del Medio Oriente è tutta a beneficio dello Stato ebraico da Gerusalemme. (…) La Mekorot (la società idrica israeliana), fornisce alle colonie un volume che si stima sui 75 milioni di metri cubi all’anno, dei quali quasi due terzi prodotti da “40 sorgenti controllate da Israele o dai coloni dentro la Cisgiordania”, cioè in casa palestinese. (…) Abu Youssef guarda sconsolato i grandi bidoni di plastica blu che fungono da cisterna del poverissimo accampamento di cui è mukhtar. Negletti, dimenticati da tutti, i beduini della grande tribù Jahalin vivono e soffrono in uno wadi, in quella che nel sud d’Italia si chiamerebbe fiumara. Un accampamento beduino a 30 chilometri dal Mar Morto, a due dalla Tomba di Lazzaro. Sopra la loro testa, nella piccola colonia israeliana di Kedar, c’è anche una piscina. Stessa terra. Contesa. Come l’acqua.
(da L’Espresso, 7 gennaio 2011)
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