LA NUOVA ENCICLICA SOCIALE DI PAPA FRANCESCO «FRATELLI TUTTI», BOMBA POLITICA

873

tratto da: https://www.remocontro.it/2020/10/05/la-nuova-enciclica-sociale-di-papa-francesco-fratelli-tutti-bomba-politica/

Remocontro Remocontro   5 Ottobre 2020

Un manifesto per i nostri tempi, la nuova lettera enciclica di papa Francesco si rivolge «a tutte le persone di buona volontà, al di là delle loro convinzioni religiose, ci riferisce Stefania Falasca su Avvenire. Uno spazio di riflessione sulla fraternità universale». Per «agire insieme e guarire dalla chiusura del consumismo, l’individualismo radicale e l’auto-protezione egoistica». Una vera bomba politica di contenuti.

L’enciclica che nasce dalla Pandemia

La genesi della lettera è stata accelerata dalla pandemia del Covid-19, «che -come scrive Francesco- ha messo in luce le nostre false sicurezze, e al di là delle varie risposte che hanno dato i diversi Paesi, è apparsa evidente l’incapacità di agire insieme». Perché «malgrado si sia iper-connessi – spiega ancora il Papa – si è verificata una frammentazione che ha reso più difficile risolvere i problemi che ci toccano tutti».

«Ma se qualcuno pensa che si tratti solo di far funzionare meglio quello che già facevamo, o che l’unico messaggio sia che dobbiamo migliorare i sistemi e le regole già esistenti, sta negando la realtà».

Ispiratori non solo cristiani

Il Papa motivato specialmente da san Francesco d’Assisi, ma anche ‘fratelli non cattolici’: Martin Luther King, Desmond Tutu, il Mahatma Gandhi.

Le ombre di un mondo chiuso

Nel primo capitolo vengono passate in rassegna le tendenze del mondo attuale che ostacolano lo sviluppo della fraternità universale. Tra queste i diritti umani spesso negati, le nuove forme di colonizzazione culturale, lo scarto mondiale dove «una parte dell’umanità vive nell’opulenza, un’altra parte vede la propria dignità disconosciuta, disprezzata o calpestata e i suoi diritti fondamentali ignorati o violati»

Storia ritorno all’indietro

«La storia – afferma il Papa – sta dando segni di un ritorno all’indietro. Si accendono conflitti anacronistici che si ritenevano superati, risorgono nazionalismi chiusi, esasperati, risentiti e aggressivi. Nuove forme di egoismo e di perdita del senso sociale mascherate da una presunta difesa degli interessi nazionali».

Casa comune e ambiente

«Abbiamo bisogno di costituirci in un ‘noi’ che abita la Casa comune. Tale cura non interessa ai poteri economici che hanno bisogno di entrate veloci. Spesso le voci che si levano a difesa dell’ambiente sono messe a tacere o ridicolizzate, ammantando di razionalità quelli che sono solo interessi particolari.

Nuove guerre con nobili scuse

In questa cultura, vuota, protesa all’immediato e priva di un progetto comune, «è prevedibile che, di fronte all’esaurimento di alcune risorse, si vada creando uno scenario favorevole per nuove guerre, mascherate con nobili rivendicazioni».

Condizione della donna

«L’organizzazione delle società in tutto il mondo è ancora lontana dal rispecchiare con chiarezza che le donne hanno esattamente la stessa dignità e identici diritti degli uomini. A parole si affermano certe cose, ma le decisioni e la realtà gridano un altro messaggio». È un fatto che «doppiamente povere sono le donne che soffrono situazioni di esclusione, maltrattamento e violenza, perché spesso si trovano con minori possibilità di difendere i loro diritti».

L’esempio del Buon Samaritano

«Credere in Dio non garantisce di vivere come a Dio piace». «Una persona di fede – spiega – può non essere fedele a tutto ciò la fede stessa esige, e tuttavia può sentirsi vicina a Dio e ritenersi più degna degli altri. Ci sono invece dei modi di vivere la fede che favoriscono l’apertura del cuore ai fratelli, e quella sarà la garanzia di un’autentica apertura a Dio».

Società aperte che integrano tutti

«L’individualismo radicale è il virus più difficile da sconfiggere». «Ci fa credere che tutto consiste nel dare briglia sciolta alle proprie ambizioni, come se accumulando ambizioni e sicurezze individuali potessimo costruire il bene comune. Quando questo principio elementare non è salvaguardato, non c’è futuro né per la fraternità né per la sopravvivenza dell’umanità».

Solidarietà contro l’impero del denaro

«È far fronte agli effetti distruttori dell’Impero del denaro. La solidarietà, intesa nel suo senso più profondo, è un modo di fare la storia». «Se si accetta il grande principio dei diritti che promanano dal solo fatto di possedere l’inalienabile dignità umana, è possibile desiderare un pianeta che assicuri terra, casa e lavoro a tutti. Questa è la vera via della pace, e non la strategia stolta e miope di seminare timore e diffidenza nei confronti di minacce esterne».

Diritti senza frontiere

Il diritto a vivere con dignità non può essere negato a nessuno, afferma ancora il Papa, e poiché i diritti sono senza frontiere, nessuno può rimanere escluso, a prescindere da dove sia nato.

Governance globale per i migranti

L’aiuto reciproco tra Paesi va a beneficio di tutti e al tema delle migrazioni l’enciclica dedica l’intero quarto capitolo: “Un cuore aperto al mondo intero”. «Quello che occorre soprattutto – si legge nel documento – è una governance globale, una collaborazione internazionale per le migrazioni che avvii progetti a lungo termine, andando oltre le singole emergenze, in nome di uno sviluppo solidale di tutti i popoli che sia basato sul principio della gratuità».

La politica che serve e la riforma ONU

“La migliore politica” è al centro del quinto capitolo. «Purtroppo, invece, la politica oggi spesso assume forme che ostacolano il cammino verso un mondo diverso». «Penso – afferma – a una sana politica, capace di riformare le istituzioni, coordinarle e dotarle di buone pratiche, che permettano di superare pressioni e inerzie viziose». «Il mercato da solo non risolve tutto, benché a volte vogliano farci credere questo dogma di fede neoliberale».

Nazioni Unite diverse

«L’Onu deve promuovere la forza del diritto sul diritto della forza, favorendo accordi multilaterali che tutelino al meglio anche gli Stati più deboli».

Dialogo e amicizia sociale

Il vero dialogo – sesto capitolo – la verità della dignità umana. «Senza uguaglianza di opportunità, le diverse forme di aggressione e di guerra troveranno un terreno fertile che prima o poi provocherà l’esplosione. Quando la società – locale, nazionale o mondiale – abbandona nella periferia una parte di sé, non vi saranno programmi politici, né forze dell’ordine o di intelligence che possano assicurare illimitatamente la tranquillità».

L’artigianato della pace

Il settimo capitolo si sofferma sul valore e la promozione della pace. La Shoah simbolo di dove può arrivare la malvagità, ma anche i bombardamenti atomici a Hiroshima e Nagasaki. E tanti altri fatti storici che ci fanno vergognare di essere umani. L’eliminazione totale delle armi nucleari è «un imperativo morale ed umanitario». Pena di morte: «È inammissibile».

Le religioni al servizio della fraternità

«La violenza non trova base alcuna nelle convinzioni religiose fondamentali, bensì nelle loro deformazioni». Francesco cita il “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza”, firmato il 4 febbraio 2019 ad Abu Dhabi, insieme al Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib. Dalla pietra miliare del dialogo interreligioso, il Papa riprende l’appello affinché, in nome della fratellanza umana, si adotti il dialogo come via, la collaborazione comune come condotta e la conoscenza reciproca come metodo e criterio.

La conclusione dell’enciclica è affidata a due preghiere: una «al Creatore» e l’altra per infondere «uno spirito di fratelli».

Remocontro

REMOCONTRO

 

 

La nuova enciclica sociale di papa Francesco «Fratelli tutti», bomba politica

Quest'opera viene distribuita con Licenza Creative Commons. Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.

SHARE

Lascia una risposta

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.