La nuova legge sul boicottaggio

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01/08/2011

A proposito della campagna di raccolta firme contro la recente legge israeliana sul boicottaggio, riportiamo una iniziativa delle donne israeliane della CWP (Coalition of Women for Peace), traduzione curata dalle Donne in Nero.

(fd)

NOTIZIE DALLA COALIZIONE DELLE DONNE PER LA PACE (CWP)

La legge sul boicottaggio votata la notte scorsa alla Knesset è illegittima. Noi non ci sottometteremo a questa legge, e questo è il nostro messaggio all’opinione pubblica. La Coalizione delle donne per la Pace, con Adalah – il Centro legale per i diritti delle minoranze arabe, i Medici per i diritti umani e il Comitato pubblico contro la tortura si apprestano a presentare appello presso la Corte suprema per bloccare la legge visto il suo carattere incostituzionale e di violazione delle libertà civili.

Eilat Maoz, la coordinatrice della CWP, citata stamattina nel NRG-Maariv (in ebraico), «un governo illegittimo approva una legge illegittima per proteggere un’occupazione illegittima, lamentandosi di essere delegittimato. Noi continueremo il boicottaggio, continueremo a protestare, a manifestare e a resistere contro l’occupazione – e invitiamo tutti gli altri a fare la stessa cosa».

La Campagna Diritto di resistere –Bloccare la legge

Quando abbiamo lanciato la nostra campagna  Diritto di resistere, parlare contro la legge sul boicottaggio era considerato un tabù anche negli ambienti progressisti liberali. L’identificazione pubblica con i boicottaggi e il Movimento BDS sembrava per la maggior parte un rischio troppo grande. Oggi, boicottare l’occupazione in Israele è più popolare che mai.

Il personale e le militanti della CWP hanno lavorato giorno e notte per creare la più grande opposizione pubblica possibile a questa legge, controllando e riferendo le riunioni del comitato della Knesset; lanciando una campagna video che presenta artisti, personaggi della culture e militanti autorevoli che parlano contro questa legge, assicurando l’adesione a un appello urgente per bloccare la legislazione di oltre 50 organizzazioni della società civile israeliana, incluse quelle che si oppongono al boicottaggio; assicurando una copertura mediatica estesa in Israele; impegnandosi a livello internazionale raggiungendo una visibilità senza precedenti, sollecitando una lettera dei membri del Parlamento europeo ai commissari dell’UE per esprimere la loro preoccupazione, e lanciando infine una campagna di massa di email – negli ultimi due giorni, più di 19.000 mail sono state inviate ai 120 membri della Knesset perché votino contro la legge. Questa trasformazione completa del dibattito pubblico è una grande realizzazione –  e un appello presso la Corte suprema è in cammino.

(http://www.coalitionofwomen.org/?lang=en)

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