Barack Obama ieri ha pronunciato un discorso duro contro l’aspirazione dei palestinesi di diventare, con un loro Stato indipendente, membri effettivi delle Nazioni Unite. E ha ribadito la minaccia del veto al Consiglio di Sicurezza
GERALDINA COLOTTI
Roma, 22 settembre 2011, Nena News – I palestinesi «meritano» uno Stato, ma per avere la pace in Medioriente non esistono «scorciatoie»: bisogna tornare ai «negoziati». Nel suo discorso all’Onu pronunciato ieri, il presidente degli Stati uniti, Barack Obama, ha risposto così alla richiesta di un riconoscimento della Palestina, presentata al Consiglio di sicurezza all’inizio di settembre dal suo omologo Abu Mazen. «Sono convinto che per mettere fine a un conflitto che dura da decenni non ci siano scorciatoie – ha detto Obama -. La pace non verrà attraverso note ufficiali o risoluzioni Onu. Non siamo noi, ma gli israeliani e i palestinesi che devono trovare un accordo: sulla sicurezza e sui confini, sui rifugiati e su Gerusalemme». Quindi ha ricordato il suo discorso all’Onu dell’anno scorso in cui aveva auspicato l’esistenza di «una Palestina indipendente». Però – ha aggiunto – «malgrado gli intensi sforzi degli Stati uniti e di altri paesi, le parti non hanno risolto i disaccordi. Di fronte all’impasse, in maggio ho proposto una nuova base per i negoziati». Allora, Obama aveva precisato che il futuro stato palestinese avrebbe dovuto basarsi sui confini del ‘67, come stabilito dalle risoluzioni Onu 242 e 338, parlando di «scambi di territori in accordo fra le due parti». Una posizione allora ritenuta «indifendibile» dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. «L’impegno americano per la sicurezza di Israele è inamovibile – ha ribadito ieri Obama – la nostra amicizia è profonda e duratura». E questa volta, Netanyahu ha calorosamente salutato la posizione del grande alleato Usa e la sua promessa di porre un veto qualora il Consiglio di sicurezza rispondesse favorevolmente a Abbas: «I palestinesi vogliono ottenere uno stato, ma non sono ancora pronti a far la pace con Israele. Il loro tentativo di avere un riconoscimento all’Onu non passerà», ha vaticinato il primo ministro israeliano.
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Fa male constatare che gli interessi economici prevalgono su tutto.
Come far continuare a sperare i nostri amici palestinesi? non lasciamoli soli, facciamo sentire loro tutto il nostro calore.