Saturday, 09 July 2011 10:53 Marta Fortunato per l’Alternative Information Center
Prigionieri palestinesi (foto Gazasolidarity)
1552 palestinesi arrestati nei primi sei mesi del 2011. Una media di più di 250 al mese. Questi sono i dati pubblicati nell’ultimo report dell’organizzazione palestinese di solidarietà dei prigionieri Ansar al-Asra. La maggior parte degli arresti è avvenuta in Cisgiordania.
La fascia più colpita è quella dei minori: ben 215 bambini sono stati arrestati in questi sei mesi.
Il numero di minorenni detenuti nelle prigioni israeliane è salito a 350. E ieri le guardie di frontiera israeliana hanno arrestato altri quattro ragazzi, di 15 e 16 anni, a Gerusalemme. Nel 2011 è aumentato anche il numero di rappresentanti politici incarcerati con 19 deputati detenuti, in gran parte del gruppo parlamentare “Cambiamento e Riforma”.
Ansar al-Asra pone l’accento sulle tecniche utilizzate dall’esercito israeliano durante gli arresti: spesso target dei soldati sono malati, disabili o bambini. Torture, ispezioni e maltrattamenti fisici e psicologici sono all’ordine del giorno.
L’esercito si avvicina ai villaggi con cani addestrati, entra nelle case, rinchiude le famiglie in una stanza e perquisisce il resto dell’abitazione abbandonandosi ad atti di vandalismo. Durante gli arresti i soldati picchiano i palestinesi e li insultano senza pietà.
Pratiche che secondo Ansar al-Asra violano il diritto internazionale e le convenzioni sui diritti umani.
Il report si sofferma inoltre sulle detenzioni amministrative e sugli abusi e le torture a cui sono sottoposti i detenuti nelle carceri israeliane.
Spesso i prigionieri, sia uomini che donne, sono costretti a spogliarsi nudi per le perquisizioni e chi si rifiuta viene posto in isolamento com’è recentemente avvenuto con Nael al-Barghouti. Altri 20 prigionieri si trovano in questo momento in isolamento per “motivi di sicurezza”.
Anche il numero di detenuti nelle carceri israeliane da più di 25 anni è in aumento: 43 sono i palestinesi costretti a vivere in una cella da oltre un quarto di secolo.
Dal 1967 circa il 20% della popolazione palestinese (700.000 persone) è stata arrestata, secondo l’associazione per i diritti dei prigionieri Adameer. Oggi rimangono nelle carceri israeliane più di 5600 palestinesi mentre quasi 1500 ordini militari israeliani controllano ogni aspetto della vita in Cisgiordania, anche i processi.
Il giudice e l’accusa sono ufficiali dell’esercito israeliano, il che significa che l’esercito è sia giudice sia accusatore dei palestinesi che vivono sotto il suo controllo.
Le possibilità di successo in questi tribunali è bassissima, quasi pari a zero secondo i dati di Yesh Din, un gruppo israeliano per la difesa dei diritti umani: su più di 9000 casi che si sono conclusi in un tribunale militare israeliano, solo in 23 casi l’imputato è stato dichiarato totalmente innocente.
Per i coloni che vivono illegalmente in Cisgiordania vige invece un’altra regola: essi sono soggetti alla legge israeliana e ai tribunali civili.
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