Ma il contratto viola lo spirito della legge 185 del 1990 che vieta le esportazioni di armi ai paesi belligeranti e ai governi responsabili di violazioni delle convenzioni sui diritti umani.
di Luciano Bertozzi
L’aereo M-346 fabbricato da Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica) si è aggiudicato la commessa con Israele, per la fornitura di 30 velivoli da usare per addestrare i piloti. La vendita è un affare da un miliardo di dollari. La firma del contratto è prevista nel corso di quest’anno, mentre la consegna degli aerei avverrà a partire dal 2014.
«Ringraziamo il ministero della difesa israeliano per la fiducia riposta e la scelta dell’M-346 che conferma l’eccellenza del prodotto – ha commentato la notizia Giuseppe Giordo, amministratore delegato di Alenia Aermacchi e responsabile del settore aeronautico di Finmeccanica -, frutto della professionalità e della capacità delle risorse di Alenia Aermacchi». «Questo nuovo e importante traguardo – ha affermato Giordo – rappresenta il risultato della collaborazione sinergica tra l’industria e le istituzioni italiane e costituisce un successo di grande valore per l’industria aeronautica italiana dell’alta tecnologia e per l’intero sistema paese». (…)
Se il contratto sarà perfezionato assisteremo ad una plateale violazione dello spirito della legge 185 del 1990 che nel disciplinare le vendite di armi vieta le esportazioni ai paesi belligeranti o ai paesi i cui governi siano responsabili di gravi violazioni delle convenzioni sui diritti umani. Appare evidente che a Israele, che ad esempio occupa i territori palestinesi dal 1967 non possono essere vendute armi. Con Tel Aviv tuttavia è in vigore un accordo di cooperazione militare per favorire l’interscambio fra i due paesi che è segreto, neanche il parlamento conosce le attività effettuate in base a tale accordo. (Nenanews)
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