BoccheScucite: La solidarietà che BoccheScucite promuove punta ad una controinformazione che generi un nuovo approccio politico alla questione palestinese e dia voce a tutti i progetti di concreto supporto alla resistenza di un popolo oppresso. Per questo sono importanti tutti i progetti che riaccendono la speranza…
Per prima cosa abbiamo pensato a procurare degli strumenti che rendessero possibile sia l’accudimento che la diagnosi dei neonati. Strumenti che i medici di Gaza ci chiedevano espressamente. Quindi abbiamo comprato una culla termica per la sala parto, la ringoscopi per esaminare la gola dei bambini prematuri e per intubarli se necessario e successivamente abbiamo mandato strumenti per diagnostica delle cardiopatie congenite sia allo Al Shifa che Nasser (principale ospedale pediatrico), ad esempio degli ecocardiografi. Entrambi ne erano sprovvisti. Proprio appena erano arrivati gli strumenti, Gaza ha subito nel novemrnbe 2012 un nuovo attacco e in quel frangente erano sprovvisti di medicine essenziali e con Medical Aid for Palestine e la Fondazione Perdana della Malesia, abbiamo provveduto medicinali di prima urgenza. Poichè una delle criticità di Gaza è la difficoltà se non impossiblità di scambi professionali e training dei mediic e degli infermieri e questo ha per loro un grosso valore perchè i giovani che hanno un training buono sono impiegati immediatamente nelle strutture pubbliche, abbiamo deciso di destinare i fondi successivi per sviluppare un progetto di training di medici e infermieri per gli ospedali di maternità e pediatria. Quindi abbiamo già sostenuto con borse di studio di tre mesi ciascuno due medici di Gaza,ospitati all’ospedale Bambini Gesù, uno in neonatologia e l’altro in cardiologia. Il primo dopo essere ritornato ci ha informato dei progressi introdotti nel reparto e che sta facendo training per infermieri del reparto di neonatologia. E questo ci è stato confermato anche dal suo direttore. Il secondo è ancora in Italia e sarà responsabile del servizio di diagnosi ecocardiografica. Noi speriamo di riuscire a ottenere abbastanza donazioni da poter portare come terzo training un due per uno, cioè portare a fare training, questa volta presso il Santobono di Napoli, due persone, che saranno un team di nefrologia, specialità che manca e saranno formati per il servizio di dialisi pediatrica.
Vogliamo dare continuità e stabilità a questi progetti di training. Abbiamo riscontro dai colleghi gazaui che questo è particolmente apprezzato e quello che i medici imparano fuori viene veramente utilizzato nelle strutture pubbliche di Gaza. I soldi non bastano. Bisogna anche trovare delle strutture mediche in Italia o all’estero adeguate e disponibili a formare questo personale. Insomma vogliamo poter garantire continuità a un progetto di inserimento di medici e infermieri per periodi di professionalizzazione, acquisizione di metodiche, protocolli e procedure che migliorino la qualità dei servizi sanitari pubblici in campo pediatrico a Gaza. Tutto questo salvo catastrofi di guerra prossime ed imminenti. Nel qual caso saremmo costretti ad usare i soldi per medicine di emergenza.
BoccheScucite: E la gente, puntualmente ci chiede: ma io, che cosa posso fare per Gaza?
In generale serve parlare della situazione di Gaza e in particolare sostenere i nostri progetti a lungo termine, sopratutto perchè hanno la particolarità di essere progetti a lungo termine e non interventi sporadici. Ma siccome abbiamo lavorato solo con donazioni di privati, sono le donazioni di privati che possono garantire questa continuità. Quindi ogni iniziativa sia in grado di aiutarci a dare continuità al progetto di training, iniziativa di informazione, raccolta fondi per noi è una cosa essenziale. Non siamo una ong, non siamo una grande organizzazione e non vogliamo chiedere soldi alle istituzioni o ai politici. Siamo disposti a metterci molto per mantenere alta questa scommessa come piccolo gruppo di accademici.
I nostri fondi sono gestiti in assoluta solidarietà e volontariamente dall’organizzazione Maniverso onlus, a cui potete inviare il vostro sostegno di qualsiasi misura. Cifre grandi o piccole saranno impegnate per il progetto ‘Neonati Gaza’.
In aggiunta stiamo cercando la collaborazione per rispondere alla richiesta che ci arriva da Gaza di sostenere la costruzione di impianti solari sui tetti degli ospedali. Infatti negli ospedali a causa dei black out sempre più gravi e lunghi, i pazienti subiscono gravi e alle volte mortali interruzioni dell’assistenza. La situazione energetica di Gaza dipende totalmente dalla ”benevolenza” di Israele e dell’Egitto, su cui, nei fatti, non possono contare. Basta sapere che negli ultimi mesi Gaza ha avuto solo quattro ore di elettricità al giorno, una vera crisi energetica. Il progetto di autonomia energetica almeno per gli ospedali è una delle priorità su cui cerchiamo collaborazioni di ogni tipo, per farlo decollare.
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