“Non si fermano gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza. 7 morti tra cui una bambina di un anno e mezzo e una decina di feriti in due giorni.
Una bambina di circa un anno e mezzo è morta, il suo nome è Hadeel Ahmed Al-Haddad.
Suo fratello è stato trasportato allo Shifa Hospital ed altri due membri della famiglia sono rimasti feriti.
Un elicottero apache ha lanciato un missile colpendo un’auto nelle vicinanza del quartiere di Zaytoun in Gaza city. Una persona è rimasta ferita.
Ancora in serata l’aviazione militare israeliana ha bombardato un sito di allenamento delle brigate Al-Qassam vicino la città di Sheikh Zayed in Beit Lahiya, a nord della Striscia di Gaza. Un uomo è rimasto ferito ed è stato trasportato al Kamal Odwan hospital.
Un uomo è rimasto ferito in un attacco israeliano in Deir El Balah, area centrale della Striscia di Gaza, mentre era in motocicletta in Salah Ad Din street.
Ismail Abu Owda, 20 anni, e Mohammed Shabat, 23 anni, sono stati uccisi in un attacco israeliano a nord di Beit Hanoun. I due erano membri della resistenza palestinese, brigate Al-Quds, braccio armato della Jihad Islamica. Erano in motocicletta al momento dell’attacco.
I corpi di Ismail Abu Owda, 20 anni, e Mohammed Shabat, 23 anni, nell’obitorio dell’ospedale di Beit Hanoun
Un altro attacco in Beit Hanoun ha ucciso due ragazzi, Abdallah Al-Zaneen, 22 anni, e Mohammed Abu Shabab, 24 anni.
Il fratello di Abdallah è stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni. Abdallah non era legato a nessun gruppo della resistenza palestinese. La moglie di Abdallah, Rasha, 18 anni, ha lo sguardo perso nel vuoto. Non parla. Inizia a piangere improvvisamente. Giovani donne che crescono in fretta, troppo in fretta. Una delle donne della famiglia tiene in braccio la piccola figlia di Abdallah, Lama, 6 mesi.
Due ragazzi sono stati uccisi in un attacco israeliano nella zona di Maghazi, al centro della Striscia di Gaza. Mohammed Bassam Abu Meilq e Joseph Tilbani, entrambi avevano 19 anni ed erano legati a gruppi della resistenza palestinese.
C’è stato anche un attacco da parte di un apache israeliano nella zona di Kherbet Eladas, a nord di Rafah, a sud della Striscia di Gaza, in cui era stata colpita una fabbrica per la lavorazione di metalli. Almeno quattro i feriti.
Un caccia F-16 ha poi bombardato una zona in cui opera la resistenza palestinese nel quartiere di Zaitoun in Gaza city.
La resistenza palestinese ha risposto agli attacchi israeliani lanciando missili da diversi punti della Striscia di Gaza.”
Chissà cosa racconteresti oggi caro Mamo, ad un anno dalla tua laurea all’Accademia di Belle arti di Venezia, se potessi di nuovo rivolgerti ai professori italiani che ti hanno elogiato, riconoscendoti competenza di studioso e impegno civile, quando hai presentato loro la tua tesi sull’arte palestinese durante la Nakba. Chissà se anche tu, come noi in questi giorni, accosteresti questo massacro, questa ennesima, mai finita Nakba, alla memoria di quella città bombardata dai tedeschi nel ’37, al ricordo indelebile fissato nell’opera di Picasso, denuncia e monito, dolore e orrore per una strage di civili che allora sconvolse il mondo e che oggi, nella tua Gaza, avviene nel silenzio omertoso dei più.
Noi non abbiamo pennelli, come quello che tuo padre ti mise in mano qualche anno fa, facendoti capire quale fosse la tua strada per la lotta verso la liberazione dignitosa e nonviolenta del tuo popolo.
Abbiamo le parole di Rosa Schiano, che dalla striscia bombardata e assediata ci ha fatto questo lungo, scarno elenco di nomi, di vite spezzate.
Vorremmo che almeno qualcuno in più sapesse.
Vorremmo con te rendere immortale il loro sguardo, per non lasciar seppellire, insieme ai trucidati di questa Guernica senza fine, la loro muta domanda sospesa. Perchè?
BoccheScucite
Puoi leggere il racconto di Mamo in Voglia di normalità, finestre di resistenza nonviolenta palestinese, Edizioni Paoline
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