Ministro palestinese: Israele sfida l’accordo sullo sciopero della fame

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28 SET 2012

 Giovani palestinesi lanciano pietre contro la polizia di frontiera israeliana nel campo profughi di Shuafat in Cisgiordania vicino a Gerusalemme durante una protesta contro il film beffardo sul profeta Maometto. REUTERS / Ammar Awad

“Diversi palestinesi nelle carceri israeliane sono in pericolo di vita per le loro precarie condizioni di salute, mentre Israele continua a sfidare un accordo raggiunto con lo sciopero della fame all’inizio di quest’anno”, ha dichiarato ufficialmente alla radio palestinese Voice il ministro dell’Autorità Palestinese per gli affari dei prigionieri, Issa Qaraqe.

“Le carcerieri israeliani stanno creando condizioni soffocanti per i detenuti palestinesi”, ha poi aggiunto. Israele “ha violato tutti i termini dell’accordo”, nei quali ha promesso di migliorare le condizioni di detenzione per porre fine ad una vasta catena di scioperi della fame, ha aggiunto, iniziati da alcuni detenuti cui sono state vietate le visite familiari per più di sei anni o che hanno sopportano una malattia senza ricevere le cure necessarie.

Migliaia di prigionieri palestinesi sono rimasti in sciopero della fame per quattro settimane nell’aprile scorso, chiedendo la fine della pratica tirannica della detenzione amministrativa, con la quale i palestinesi sono detenuti senza processo per una durata indeterminata; ai prigionieri non è concesso il diritto di conoscere le accuse mosse contro di loro secondo la legge in vigore.

Lo sciopero è finito dopo che Israele ha promesso di allentare le condizioni carcerarie, che prevedono l’isolamento per 19 detenuti e impongono il divieto di visite ai prigionieri da parte di parenti che vivono sotto il governo di Hamas nella Striscia di Gaza.

Israele ha anche convenuto di migliorare le condizioni di detenzione e di liberare i detenuti amministrativi una volta completato il periodo di detenzione previsto, o di portarli in tribunale. Non c’è stata nessuna promessa di porre fine alla detenzione amministrativa e diversi prigionieri hanno continuato con lo sciopero subendo un grave danno per la loro salute.

Martedì, alcuni gruppi per i diritti umani hanno detto che il detenuto in sciopero della fame Ayman Sharawna dopo 88 giorni senza cibo è diventato quasi cieco, sta riscontrando gravi problemi renali e ha subìto una perdita parziale di memoria.

“Sharawna sta rifiutando l’acqua in quanto le autorità israeliane hanno rifiutato di rilasciarlo cinque giorni fa”, ha dichiarato un avvocato di  Addameer per i diritti del prigioniero. Il Servizio carcerario israeliano, si legge in un comunicato di Addameer, ha negato a Sharawna le cure mediche, insistendo sul fatto che poteva solo ricevere farmaci per gravi mal di schiena.

Shawarna,  padre di nove figli, è detenuto senza accuse. E’ stato nuovamente arrestato il 31 gennaio per motivi sconosciuti, dopo la sua liberazione dell’ottobre 2011 durante l’accordo tra Israele e Hamas dello scambio tra i prigionieri. In precedenza aveva già trascorso dieci anni nelle prigioni israeliane.

Riarrestare i prigionieri rilasciati durante lo scambio di prigionieri Hamas-Israele, viola l’amnistia concessa ai detenuti da tale accordo. Un certo numero di gruppi per i diritti umani, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch, hanno chiesto a Israele di porre fine alla detenzione amministrativa, definendola una violazione del diritto internazionale, dei diritti umani e del diritto umanitario.

Lo scorso giovedì le forze israeliane hanno fatto irruzione in un campo profughi a est di Nablus e hanno arrestato un adolescente palestinese. La gente del posto ha  identificato il detenuto dal campo di Balata: si tratta del sedicenne Abdullah Salameh.

Un portavoce militare israeliano ha confermato l’arresto, ed ha aggiunto che un altro palestinese era stato arrestato in un raid nella zona di Ramallah.

Fonte: Al-Akhbar

Traduzione a cura di PalestinaRossa

http://www.palestinarossa.it/?q=it/content/story/ministro-palestinese-israele-sfida-l%E2%80%99accordo-sullo-sciopero-della-fame

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