Morta per sbaglio

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Ricordando Rachel Corrie, a undici anni dal suo assassinio

Israele non è colpevole. Questa la sentenza appena emessa dal tribunale di Haifa che ha così rigettato l’accusa di negligenza mossa contro lo Stato israeliano per l’omicidio dell’attivista americana Rachel Corrie. Israele si auto-assolve: il giudice Oded Gershon ha stabilito che lo Stato non è responsabile per “nessun danno causato” perché si è trattato solo di “uno spiacevole incidente”. Insomma, secondo il tribunale Rachel Corrie è morta per sbaglio ed ne è la sola responsabile perché “non ha lasciato l’area come qualsiasi persona di buon senso avrebbe fatto”.

Ma non solo. La corte di Haifa ne ha approfittato per sottolineare un’altra clausola, fondamentale per la legge israeliana: l’esercito è assolto da ogni accusa perché l’evento evento si è verificato “in tempo di guerra”. Si è trattato, cioè, di “un’attività di combattimento”, conseguente ad un fantomatico attacco subito da Israele poche ore prima nella Striscia di Gaza.

BoccheScucite, 16 marzo 2014

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