Mubarak non se ne va. Rabbia a Tahrir

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admin | February 10th, 2011 – 11:35 pm

 

Non se ne va. Hosni Mubarak non se ne va. Rimane fermo sulle sue posizioni, fa concessioni minime, gioca ancora una volta la carta della sua storia al servizio del paese. Un discorso lontano dal suo popolo. Tanto lontano che, mentre Mubarak parlava in una sala asettica, il popolo di Tahrir insorgeva, e gli urlava vattene, vattene. E gli lanciava le scarpe, nel gesto più offensivo per un arabo. Lanciare le scarpe contro il proprio presidente. In una piazza furiosa, rabbiosa, indignata. Su twitter si dice che si andrà al palazzo presidenziale, se Mubarak sarà ancora al palazzo presidenziale.

La situazione diventa, ora, pericolosissima. E non si capisce se questa sfida sia stata fatta apposta per provocare la piazza, e costringerla a una reazione violente, per poter poi usare le maniere forti. O se invece la distanza dalla realtà da parte di un regime composto di vecchi, lontani da anni dalle strade del Cairo, faccia vivere Mubarak e i vecchi generali in una sorta di mondo a parte. Un mondo che non è l’Egitto reale. Non solo quello di Tahrir, ma quello della enorme periferia del Cairo, di Alessandria (dove un abitante su sette è sceso in piazza, un milione su sette milioni di abitanti), dell’ovest e dell’est del paese.

E dopo Mubarak, Suleiman appoggia il presidente.

Ascoltare il discorso del vecchio rais è stato straniante. Come se fosse stato registrato sulla Luna, e non da qualche parte del Cairo (o di Sharm?). Cosa succederà? Come reagirà il popolo egiziano? Come reagiranno le forze armate, e quali forze armate? C’è un confronto generazionale anche dentro l’esercito?
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