Netanyahu annuncia la nuova colonia nel Giorno della Terra dei palestinesi

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30 mar 2017

Il premier israeliano mantiene la promessa che fece ai coloni dell’avamposto Amona proprio nel 41esimo anniversario dell’uccisione di sei palestinesi  compiuta dalla polizia durante le proteste del 30 marzo 1976 contro la confisca di terre arabe. Raggiunto l’accordo con Trump sulle colonie?

Netanyahu

della redazione

Gerusalemme, 30 marzo 2017, Nena News – “Avevo promesso sin dall’inizio che avrei fondato un nuovo insediamento (coloniale). Avevo preso questo impegno lo scorso dicembre  e lo mantengo oggi. I particolari saranno disponibili nelle prossime ore”. Con queste poche parole, riferite dal sito online del quotidano The Jerusalem Post, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato questa mattina la costruzione in 25 anni di una nuova colonia ebraica in Cisgiordania, dove vivranno i “settler” dell’avamposto di Amona evacuato lo scorso gennaio.

Netanyahu ha rilasciato questa dichiarazione in anticipo sulla riunione del gabinetto di sicurezza israeliano prevista nel pomeriggio che prenderà in esame l’esito dei negoziati con l’Amministrazione Trump sui limiti alla colonizzazione ebraica dei Territori palestinesi occupati. L’annuncio della nuova colonia potrebbe significare che l’Amministrazione Usa ha dato la sua benedizione al progetto. Netanyahu qualche giorno fa aveva parlato di “significativi progressi” nelle trattative con gli Stati Uniti.

   Israele negli ultimi 25 anni ha esteso a dismisura gli insediamenti ebraici esistenti in Cisgiordania e a Gerusalemme Est ma non ha costruito una nuova colonia ebraica. Netanyahu aveva promesso ai coloni di Amona di  autorizzare entro il 31 marzo, il nuovo insediamento dove andranno a vivere. Al momento non è chiaro dove sorgerà la nuova colonia, forse a ridosso di quella di Maale Adumim la più grande tra quelle costruire in Cisgiordania.

L’annuncio di Netanyahu tuttavia non soddisfa l’ala più radicale della destra israeliana che teme sia stato raggiunto un accordo con Trump secondo il quale in cambio della costruzione della nuova colonia, il governo Netanyahu limiterà la costruire delle nuove case ai principali blocchi di colonie marginalizzando gli insediamenti ebraici costruiti in aree più isolate o a ridosso delle città palestinesi.

L’annuncio giunge mentre i palestinesi commemorano il 41esimo anniversario della Giorno della Terra – che ricorda le sei vittime delle proteste in diversi villaggi della Galilea il 30 marzo del 1976 contro la confisca di terre arabe – con  manifestazioni di massa, un raduno centrale e altri eventi nei territori occupati del 1967 e nelle zone arabe in Israele.
     La marcia principale è prevista alle ore 15 locali nel villaggio di Deir Hanna, in Galilea.  Cerimonie commemorative e visite alle tombe delle vittime di 41 anni fa sono previste a Taiba, Kufr Kanna, Sakhnin e Arrabah. Particolarmente significativa è l’iniziativa degli abitanti del villaggio beduino di di Umm al Hiran, nel Neghev, demolito più volte dalle autorità israeliane perché “illegale”, che pianteranno
alberi e ricostruiranno alcune delle case distrutte nel villaggio. Sempre a Umm al Hiran è previsto l’arrivo di importanti personalità politiche arabo israeliane, tra le quali l’ex deputato Mohammed Baraka, che interverranno contro il progetto di demolizione di migliaia di case palestinesi costruite senza licenza.

Manifestazioni e raduni sono previsti anche in Cisgiordania e Striscia di Gaza. Si segnalano scontri tra giovani dimostranti palestinesi e polizia israeliana ad Abu Dis, nei pressi di Gerusalemme. Nena News

 

 

Netanyahu annuncia la nuova colonia nel Giorno della Terra dei palestinesi

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