Netanyahu: “Ho detto al papa che…”. Irritazione, protesta e compensazioni al gesto di Francesco

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Nel 2009 non lo perdonarono a Ratzinger, che aveva avuto l’ardire di fare un discorso con tanto di diretta mondiale, con lo sfondo del muro di apartheid, anzi, scusate, “barriera di sicurezza”.
Ma stavolta questo papa ha esagerato.
Avevano fatto di tutto per evitare ogni possibile inquadratura che potesse far venire il dubbio che la Palestina sia sotto occupazione militare e frantumata da una colonizzazione inarrestabile.
E questo successore di san Francesco infrange il rigidissimo programma e va proprio lì, contro il cemento. E non dice nulla…peggio ancora: il silenzio parla fortissimo.
La forza di quel potentissimo gesto al muro di apartheid ha così irritato Israele che Netanyahu ha immediatamente preteso una compensazione imponendoti un altro fuori-programma, la visita al memoriale delle vittime del terrorismo.
“Di fronte a quel gesto tanto esplicito a favore dei palestinesi, Israele ha mantenuto inizialmente i nervi saldi astenendosi dal replicare” (Maurizio Molinari, Corriere della Sera) ma ha poi immediatamente attivato tutto il suo potere per ricordare al mondo che non accetterà mai un papa troppo solidale con i palestinesi. Per questa volta-sembra averti fatto capire Bibi- è andata così e ti sei sognato di offendere Israele con quella foto che ha fatto il giro del mondo. Non ti avevano raccontato che già il tuo predecessore si era permesso di farsi riprendere dalle telecamere con lo sfondo della barriera di sicurezza?
Ecco infatti il Tweet diffuso da Netanyahu per chiudere l’incidente diplomatico creato da questo Francesco che avrebbe dovuto spostarsi solo in elicottero: “Ho detto al papa che la barriera di sicurezza ha evitato molte vittime che il terrorismo palestinese aveva in programma”.

BoccheScucite

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