Obama opporrà il veto a nuove sanzioni contro l’Iran sollecitate dai senatori dell’AIPAC

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REDAZIONE 22 DICEMBRE 2013

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di Juan Cole – 22 dicembre 2013

 

Nella sua conferenza stampa di fine anno, il presidente Obama ha dovuto difendere il suoi negoziati con l’Iran da una rivolta all’interno del suo stesso partito.

Tredici senatori Democratici e tredici senatori Repubblicani si sono messi insieme per cercare di far deragliare i negoziati del presidente Obama con l’Iran schiaffeggiando quel paese con nuove sanzioni nel bel mezzo di negoziati delicati. Questo comportamento non sorprende venendo dal Partito Repubblicano, ma i tredici senatori Democratici coinvolti sono traditori del partito. Stanno agendo su ordini del Comitato Statunitense-Israeliano per gli Affari Pubblici(AIPAC) e di altri sostenitori statunitensi del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che vuole attivamente silurare il dialogo di Obama con l’Iran. Stanno tentando di far fallire il leader del loro partito, il loro presidente, in una delle sue maggiori iniziative diplomatiche. Sono sleali e il Comitato Democratico Nazionale dovrebbe ritirare i loro finanziamenti. Tra di loro i nomi di maggior spicco sono quelli del senatore Bob Menendez (D – NJ), del senatore Charles Schumer (D – NY) e del senatore Bob Casey (D – PA). Se fossimo in grado di risalire al denaro implicato si arriverebbe a miliardari statunitensi sostenitori del Likud.

La proposta di legge da loro elaborata include 55 miliardi di dollari di nuove sanzioni contro l’Iran e richiede che gli Stati Uniti sostengano Netanyahu in qualsiasi guerra scateni contro l’Iran. (Il presidente Obama e i suoi dirigenti in passato hanno suggerito diffusamente che Israele è libero di attaccare l’Iran, ma sarà solo se lo farà).

Le nuove sanzioni proposte hanno diviso le lobby israeliane al Senato, avendo incontrato l’opposizione dei senatori Diane Feinstein, Carl Levin, Barbara Boxer e di sette altri presidenti di comitato, come anche del leader della maggioranza al Senato Harry Reid. Da presidenti di comitato del Partito Democratico non hanno avuto altra scelta che attenersi alla disciplina del partito (e alcuni di loro probabilmente non amano Netanyahu o la prospettiva di altre guerre in Medio Oriente).

Secondo la trascrizione, questo è ciò che Obama ha detto a proposito della ribellione al Senato:

“E dunque non sono sorpreso che ci siamo stati alcuni discorsi di alcuni membri del Congresso a proposito di nuove sanzioni; penso che la politica di mostrarsi duri nei confronti dell’Iran sia spesso vincente quando si concorre a una carica o quando si è in carica. Ma da Presidente degli Stati Uniti oggi, responsabile negli ultimi quattro anni, con l’aiuto del Congresso, di assemblare un regime completo di sanzioni specificamente mirato a imporre pressioni al paese e a portarlo al tavolo del negoziato, ciò che io dico loro, ciò che ho detto alla comunità internazionale e ciò che ho detto al popolo statunitense è: proviamoci. Oggi è il momento di cercar di vedere se siamo in grado di far sì che questa cosa si realizzi.”

“E ho udito una certa logica che afferma: ‘Beh, signor Presidente, noi siamo a favore dei negoziati, ma riteniamo sia davvero utile avere questo bastone agitato sulla testa dell’Iran.’ Beh, innanzitutto noi abbiamo tutto le sanzioni esistenti in atto che si traducono per l’Iran nella perdita di miliardi di dollari ogni mese in vendite di petrolio mancate. Abbiamo già sanzioni bancarie e finanziarie che continuano a essere applicate anche mentre sono in corso i negoziati. Non è come se le stessimo attenuando.”

“E ho ascoltato tesi del tipo: ‘Beh, ma in questo modo possiamo garantirci che gli iraniani sappiano che se i negoziati falliscono saranno imposte sanzioni nuove e anche più dure.’ Sentite, non penso che gli iraniani abbiano alcun dubbio che il Congresso sarebbe più che felice di approvare altre leggi sanzionatrici. Siamo in grado di farlo in un giorno, in un attimo. Ma se facciamo sul serio riguardo ai negoziati dobbiamo creare un’atmosfera in cui l’Iran sia disposto a muoversi in modi che lo mettono a disagio e che sono contrari alla sua ideologia e retorica e al suo istinto e ai suoi sospetti nei nostri confronti. E non possiamo fare a meno di metterlo in una posizione in cui possiamo risolvere questo impegnandoci in questo genere di azione.”

Obama, con i suoi modi da gentiluomo, ha scusato i senatori a motivo del fatto che potrebbero avere duri confronti per le rielezioni in arrivo in cui atteggiarsi a falchi riguardo all’Iran potrebbe essere utili per raccogliere fondi e voti. Ciò nonostante la Casa Bianca aveva chiarito in precedenza che Obama opporrebbe il veto a qualsiasi simile proposta di sanzioni.

Di fatto, la grande maggioranza degli statunitensi approva nei sondaggi i negoziati di Obama con l’Iran e solo una minoranza è contraria. Dunque i senatori ribelli non stanno esibendosi per gli elettori, bensì piuttosto per determinati e ricchissimi interessi speciali del Nord-est.

Il ministro degli esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha avvertito che un’importante nuova serie di sanzioni ucciderebbe i negoziati.

Il governo del presidente Hassan Rouhani, eletto l’estate scorsa, ha di fronte i propri falchi della linea dura che vogliono far fallire il dialogo con gli USA. Il generale Mohammad Jaafari, comandante delle Guardie della Rivoluzione Iraniana, ha criticato Rouhani definendolo infetto da idee occidentali.

La questione è se Jaafari, dal suo lato, e Menendez e Schumer dal loro possono riuscire a affondare i colloqui e ad assicurare che invece marceremo alla guerra.

 

Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

 

www.znetitaly.org

 

Fonte: http://www.zcommunications.org/obama-will-veto-new-iran-sanctions-israel-war-mandate-pushed-by-aipac-senators-by-juan-cole.html

 

Originale: Informed Comment

 

traduzione di Giuseppe Volpe

 

Traduzione © 2013 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.0

 

Obama opporrà il veto a nuove sanzioni contro l’Iran sollecitate dai senatori dell’AIPAC

http://znetitaly.altervista.org/art/13566

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