tratto da: https://www.agensir.it/quotidiano/2021/2/25/palestina-azione-contro-la-fame-fermare-immediatamente-trasferimento-illegale-e-forzato-della-comunita-di-humsa-al-bqaia-nella-valle-del-giordano/
Fermare immediatamente il trasferimento illegale e forzato della comunità di Humsa Al Bqai’a nella Valle del Giordano.
A chiederlo al governo israeliano sono le ong internazionali che fanno parte del Consorzio Aida (Associazione delle agenzie internazionali di sviluppo in Palestina) per la protezione della Cisgiordania finalizzato a prevenire il trasferimento forzato delle comunità palestinesi.
Del consorzio fa parte anche Azione contro la Fame che denuncia che “dall’inizio del 2021, le autorità israeliane hanno demolito, sequestrato o costretto a demolire almeno 198 strutture di proprietà palestinese, sfollando oltre 285 persone, tra cui circa 150 bambini, e colpendo altre 1.070 persone.
La situazione continua a peggiorare in modo preoccupante e sta creando un precedente per tutte le altre comunità”.
Le ultime demolizioni riguardano la comunità palestinese di Humsa Al Bqai’a, nel governatorato di Tubas, che è stata nuovamente testimone della demolizione delle proprie case e proprietà da parte delle forze israeliane, il 16 febbraio e 22 febbraio scorsi.
Tra il primo e il 22 febbraio, la comunità ha complessivamente subito cinque demolizioni e confische di aiuti umanitari, proprio mentre la popolazione si stava riprendendo da quanto accaduto nel novembre 2020 (83 strutture demolite o confiscate, di cui 29 finanziate da donatori dell’Ue e dal Regno Unito).
“Le demolizioni di strutture abitative e di infrastrutture idriche e sanitarie come latrine o rifugi per animali sono dannose per la sicurezza e la dignità delle comunità palestinesi – ha dichiarato Lucas Honnauer, direttore di Azione contro la Fame nei Territori palestinesi -. La comunità di Humsa Al Bqai’a continua a subire pressioni, da parte dell’amministrazione civile israeliana, affinché si trasferisca in un sito a 15 chilometri di distanza”.
L’Aida esorta anche la comunità internazionale a ricorrere a misure appropriate per sollecitare Israele ad agire in conformità con i suoi obblighi legali per prevenire ulteriori violazioni, che oggi accadono con ritmo inquietante.
(D.R.)
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