admin | April 17th, 2011 – 12:09 pm
La vita cambia i programmi. Punto. Quando Vittorio Arrigoni è stato ucciso, Gerusalemme est si stava preparando all’inaugurazione del PalFest edizione 2011.E io pensavo finalmente di potermi rilassare e ascoltare reading, incontrare scrittori, rivedere vecchie amiche. E invece la storia irrompe, amara, triste.
PalFest. Festival della letteratura itinerante, perché è ben difficile fare un festival della letteratura palestinese se gli scrittori palestinesi – Suad Amiry compresa – non hanno il permesso, dalle autorità israeliane, di arrivare a Gerusalemme. E se è poi così defatigante spostarsi da Nablus a Betlemme. Così, se la famosa montagna non va a Maometto, sono gli scrittori – tutti anglofoni, molti britannici, e poi americani, indiani e via elencando – che vanno dal pubblico. A Ramallah, Nazareth, Nablus, Betlemme: là dove c’è un pubblico palestinese e letteratura araba.
Anima del PalFest è Ahdaf Soueif, tenace. Lei è una scrittrice egiziana, vive in Gran Bretagna da decenni, scrive bellissimi romanzi in inglese e non in arabo. Prima di arrivare a Gerusalemme è stata di nuovo al Cairo. Di nuovo, perché c’era già stata dal 25 gennaio in poi, sempre a piazza Tahrir, a fare la rivoluzione. Ora è nelle città palestinesi, a parlare di letteratura. Incredibile, vero? Esiste un’altra faccia del pianeta Palestina che fa letteratura, poesia, legge, scrive, studia. Va all’università. Non per questo dimentica identità, storia, cibo, dignità. Parola. Un pianeta da scroprire, se vi capita.
Intanto, se avete tempo e voglia, potete seguire il gruppo degli scrittori nel loro viaggio, attraverso il blog di PalFest. Racconti, niente di più. E dunque uno sguardo nel territorio, fra le persone. La foto fa parte dell’album del PalFest su Flickr. Un altro modo per viaggiare con loro. Lo scatto viene da Gerusalemme est, dall’African Community Center, dove il PalFest 2011 ha avuto inizio, la sera del 15 aprile, dopo un primo appuntamento con i bambini dei campi profughi a Betlemme. L’ho scelto perché ritrae un quartiere dimenticato, dentro il Quartiere Musulmano della Città Vecchia. E’ il quartiere dei cosiddetti palestinesi africani, accanto alla Spianata delle Moschee, uno dei più antichi della città. Nei pellegrinaggi, nei viaggi attraverso questa città troppo santa, fateci un salto. E’ vicino all’Austrian Hospice, vicino al Muro del Pianto, accanto alla Spianata, vicino alla Flagellazione e a Sant’Anna.
A proposito, buona Domenica delle Palme, a chi ci crede.
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