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Parlamentari, fermate quell’accordo con Israele! Chiediamo coerenza al parlamento europeo

Gentile deputato/a

Come certamente sapete il Protocollo aggiuntivo ACAA è in questo momento in discussione nelle Commissioni affari esteri e commercio internazionale del Parlamento europeo. Questo protocollo consentirebbe il rafforzamento delle relazioni UE-Israele facilitando l’accesso dei prodotti industriali israeliani al mercato europeo grazie ad una sola e unica procedura di certificazione.
Questo sarebbe a nostro avviso grave, date le ripetute violazioni da parte di Israele dei diritti umani e del diritto internazionale, certificate sia dalle istituzioni internazionali (ONU, Banca mondiale) sia dalla stessa Unione Europea (v. ultimo rapporto dei capi missione a Gerusalemme).
Ora, il Trattato di Lisbona dice che «L’azione della Unione sulla scena internazionale si fonda sui principi che hanno presieduto alla sua creazione, al suo sviluppo e al suo allargamento e che mira a promuovere nel resto del mondo: democrazia, stato di diritto, universalità e indivisibilità dei diritti umani e delle libertà fondamentali, il rispetto della dignità umana, i principi di uguaglianza e solidarietà e il rispetto dei principi della Carta delle nazioni Unite e del diritto internazionale.”
E aggiunge che «L’Unione guarda alla coerenza tra i diversi ambiti della sua iniziativa esterna e tra questi e le altre politiche » Principio ribadito nella comunicazione congiunta indirizzata al Parlamento e al consiglio dei diritti e della democrazia, presentata da Catherine Ashton nel dicembre 2010: «L’agenda commerciale et quella dei diritti umani della UE devono essere coerenti , trasparenti, prevedibili, realizzabili ed efficaci. “
Le posizioni della UE sul processo di pace in Medio Oriente sono chiare, sia sul mettere fine al blocco di Gaza sia sulla Cisgiordania che sul fatto che le colonie rappresentano ostacolo alla pace. E negli ultimi mesi le violazioni dei diritti umani palestinesi da parte di Israele in Cisgiordania (inclusa Gerusalemme est) e verso i palestinesi in Israele sono dettagliatamente descritte dai tre rapporti dei capi missione UE.
Le conclusioni del Consiglio di Associazione UE-Israele di febbraio 2011 citano già le situazioni che la UE considera contraddittorie con il diritto internazionale e riguardo alle proprie disposizioni e impegni legali, cioè: prosecuzione della colonizzazione nei territori occupati (par. 7 et 8); il blocco di Gaza (par.11); il diritto delle minoranze israeliane (par. 20); le ONG (par.27). In questo quadro pertanto la coerenza implica che il protocollo ACAA venga respinto, come qualunque accordo che possa profittare a Israele e alle sue industrie. E’ una questione di credibilità, di responsabilità, di giustizia. Valori che non possono essere cancellati per una politica commerciale di corto termine. Né bisogna dimenticare che in questo periodo di cambiamenti nel mondo arabo, la UE verrà giudicata sugli atti, non sulle dichiarazioni di principio. Sarebbe davvero incomprensibile che i parlamentari europei che ci rappresentano nel Parlamento chiudessero gli occhi sulle tante violazioni commesse da Israele nella regione e facessero passare la politica commerciale della UE davanti ai suoi impegni circa i diritti umani, la giustizia, il diritto internazionale. Ringraziamo per l’attenzione che vorrete portare a questa richiesta e inviamo cordiali saluti

INVIATE la lettera agli indirizzi dei parlamentari elencati nel link: http://www.europarl.europa.eu/meps/it/performsearch.htm l
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