Proclamato lo Stato di Palestina (a Napoli! Avessimo tanti sindaci come De Magistris…)

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Saluto questo consiglio comunale con la convinzione di chi sa che se la scelta di decretare la nascita di uno stato palestinese toccasse ai popoli del mondo, e non ai governi, la Palestina oggi sarebbe già uno stato.
Saluto questo consiglio con la convinzione che la nascita di uno stato palestinese potrebbe essere la migliore ipoteca per lo stato di Israele sulla propria affermazione ad esistere e sulla propria prosperità. Sono felice che la bandiera della Palestina sventoli oggi nel cielo di Parigi al fianco delle altre dinanzi la sede dell’Unesco. Sono felice che l’iniziativa diplomatica torni, anche se solo in forma rappresentativa, agli enti locali. È un passaggio affinché ci sia maggior sintesi fra il sentire delle popolazioni e le scelte dei governi. Al contempo voglio rivendicare la tradizione che il nostro Paese vanta in solidarietà del popolo palestinese.
Lo voglio fare ricordando il Presidente della Repubblica che più di tutti sostenne un popolo martoriato da continui massacri in tutta la sua drammatica diaspora: Sandro Pertini. La storia della Palestina da molti
viene letta come l’ingiusto risarcimento dato alla popolazione ebraica del mondo per l’immane tragedia che è stato lo sterminio. Ingiusto perché la Shoà è la irreparabile tragedia la cui responsabilità è attribuibile solo a noi europei. I palestinesi, nel continuo diniego di uno stato, rappresentano il secondo popolo martoriato. Ma un dato che l’Europa e l’Occidente deve assumere è che non è giusto concepire la continua ripetibilità di un male relativo per la presunta non ripetibilità di un male considerato assoluto. Il male è assoluto nella sua autenticità e non è tollerabile mai. È maturo il tempo perché il male venga bandito da una parte e dall’altra. È maturo il tempo perché il popolo palestinese viva prospero in uno stato confinante con uno stato altrettanto prospero: Israele.
Auspico il giorno in cui palestinesi e israeliani non facciano più notizia, quasi come lussemburghesi e belgi. Le primavere sparse nel mondo chiedono questo, lo chiede il popolo il mondo. Il diritto alla sicurezza dello stato di Israele passa oggi per il riconoscimento di uno stato sovrano palestinese.

Napoli, nel suo piccolo di una città ma nel suo grande per le molteplici componenti che la formano, vanta una tradizione significativa di solidarietà con il popolo palestinesi. Qui voglio affermare che questa
amministrazione tratterà la Palestina e la sua rappresentanza in Italia come fosse uno Stato. Lo farà in ogni occasione utile.
L’Amministrazione ha deciso di supportare la società palestinese e la sua Autorità Nazionale relazionandosi direttamente con tre importanti municipalità: Nablus, Ramallah, Betelemme. (…) Per noi partner fondamentale è la Comunità Palestinese di Napoli. Personalmente considero questa Comunità un punto di riferimento per la vita culturale della città, per la promozione della Pace e dei diritti nel mondo. Figli di una diaspora considerata dalla storia minore la comunità palestinese ha portato a Napoli scrittori, artisti, intellettuali, personalità politiche. Veicolo culturale di straordinaria vitalità la Comunità Palestinese ha contribuito alla crescita di migliaia di giovani di questa città e del Meridione del Paese giunti a Napoli per gli studi universitari.
Caro ambasciatore palestinese, per noi, per questo consiglio, siete i rappresentanti di uno Stato.

Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli

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