“Chi conosce la Palestina nelle sue tradizioni culturali sa che il ricamo occupa un posto speciale in esse. Il ricamo costituisce una specie di orgoglio femminile, la maniera con la quale la donna palestinese esprime il senso del bello, il gusto del colore, l’armonia dei colori stessi. Molte donne palestinesi indossano tuttora il “thaub”, una veste lunga, ricamata vivacemente a punto croce, a fiori o a forme geometriche. Il ricamo scende dalla spalla fino ai piedi, ma si concentra in particolare sul petto, dandogli particolare risalto. I vestiti delle donne palestinesi sono spesso degli autentici capolavori: il ricamo e` stupendo, nell’ accostamento come nella forza del colore. Un tempo ogni donna era orgogliosa di ricamare il suo vestito da sposa; oggi la vita e` cambiata anche per le novelle spose, che indossano il tradizionale abito bianco, stile europeo ma il gusto per il ricamo rimane decisamente importante nella cultura palestinese; ogni madre e` orgogliosa di preparare lei stessa e dare in dote alla figlia preziosi pezzi di ricamo.” Testo riportato dal sito www.azionecattolica.it/FIAC/Paesi/asia/contatti/baby_hospital.rtf.
Bocchescucite segnala, con questa nuova rubrica, questa iniziativa di sostegno alle donne palestinesi. L’ iniziativa è stata attivata qualche anno fa da sr Silvia Melato, una suora del Baby Caritas Hospital di Betlemme e, dopo il suo trasferimento in una comunità sanitaria del Kenia, è ora continuata da sr. Gemmalisa Mezzaro, sempre del Baby Caritas Hospital (più sotto il link per scaricare il depliant dell’iniziativa).
L’ “Operazione Ricami” si propone di favorire un’attività dove le donne palestinesi possono, con il loro lavoro, contribuire a migliorare le difficili condizioni economiche delle loro famiglie, valorizzare le loro capacità e mantenere vive le loro tradizioni culturali. Le suore del Baby Caritas Hospital coinvolgono nel progetto le madri e le ragazze, iscritte al loro servizio sociale o comunque in difficoltà economiche, che dimostrano interesse e passione per il ricamo.
Il risultato di questo lavoro sono oggetti come: astucci, borsette, porta cellulari, porta occhiali, ecc. valorizzati con ricami policromi a punto croce. Tutti gli oggetti prodotti vengono venduti “al costo” senza nessuna forma di guadagno. Nel sito www.webdiocesi.chiesacattolica.it è possibile vedere un campionario di questi oggetti con i loro prezzi (che si devono intendere indicativi, poi bisogna sempre sentire a sr. Gemmalisa).
Per acquistare questi oggetti, e quindi sostenere le donne palestinesi, è conveniente appoggiarsi a qualcuno si reca a Betlemme, chi è in procinto di recarsi in Palestina può farsi carico di promuovere questa iniziativa e di raccogliere le richieste di acquisto, farsi spedire gli oggetti in Italia potrebbe essere troppo oneroso per via degli oneri doganali, stabilito quello che si vuole acquistare bisogna comunicarlo per tempo a sr Gemmalisa (sister.gemmalisa@crb-mail.org), gli oggetti dovranno poi essere ritirati (e contestualmente pagati) presso il Baby Caritas Hospital.
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