admin | December 24th, 2011 – 6:32 pm
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Non so perché, ma quest’anno sono un po’ allergica a fare gli auguri di buon Natale. Non per il Natale di per sé, che – anzi – diventa un appuntamento sempre più consolante. E’ perché il Natale in Medio Oriente è, ogni anno di più, il Natale di Betlemme, del Muro, della cittadina che è diventata, circa duemila anni fa, la culla del cristianesimo e che, da anni, è sempre di più rinchiusa, triste e disperata. Un Natale a Betlemme è un natale così diverso da rendere fisica la riflessione su due temi centrali: la solidarietà e, al tempo stesso, lo scandalo. La solidarietà che non ci fu, ai tempi, verso Maria e Giuseppe. Lo scandalo rappresentato da un neonato povero, simbolo della fragilità estrema, che sfida il potere.
Quest’anno non sono a Betlemme, come spesso ho fatto negli scorsi anni. Sono in Italia, in un’Italia in crisi, dove lo scandalo di un neonato povero dovrebbe, forse, essere così fisico come lo è ogni anno a Betlemme.
C’è, però, un altro scandalo, quest’anno. Ed è lo scandalo di quei ragazzi arabi che fanno la rivoluzione, e che pretendono non solo rispetto e dignità. Pretendono di essere amministratori del proprio futuro. In nome di libertà e democrazia. Quanto scandalo, quanta follia…
Il mio Merry Christmas, col cuore, è tutto per loro.
Sono in vacanza. E dunque il blog è sempre nei miei pensieri, ma verrà aggiornato a corrente alternata. Stay tuned.
Playlist? A Nataleè meglio ascoltarsi i soliti, di fronte al camino acceso (c’è, e funziona anche bene…): Tom Waits, Coldplay, Ivano Fossati. Nell’ordine
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