Una ex soldatessa dell’esercito israeliano è sotto processo con l’accusa di spionaggio. La giovane, Anat Kamm, 23 anni, è accusata di aver trasmesso copie di documenti “top secret” al quotidiano Haaretz. La Kamm rischia l’ergastolo. La magistratura ritiene che la 23enne sia la fonte di un articolo di Haaretz in cui l’esercito israeliano era accusato dell’uccisione di militanti palestinesi in violazione di una sentenza della Corte suprema.
“Immaginate, di prestare servizio, da giovane recluta -commenta Gideon Levy- nell’ufficio del comando centrale e per questo di sentire, tra un caffè e una telefonata, che si parla dell’ordine di eliminare i ricercati senza neanche arrestarli; di un ordine di poter uccidere anche i civili innocenti che si trovino vicino all’obiettivo, se non c’è altra scelta.
Ponete che siete caparbie e avete perfino una coscienza, dote rara di questi tempi. Se decidete di non tenere la bocca chiusa e di non dimenticare tutto, allora vi succederà come a Kam. L’accusa dice che è stata “spinta da motivazioni ideologiche”: la parola giusta sarebbe “coscienza”. Sia lei che il giornalista volevano aiutare il loro paese: hanno visto delle cose ingiuste e non hanno taciuto. Il loro comportamento avrebbe dovuto esser considerato patriottico. E lo è senz’altro di più che mandare soldati a uccidere dei ricercati a sangue freddo. (…) I due ora rischiano l’ergastolo.
Ma verrà un giorno in cui il loro gesto sarà visto sotto una luce diversa. Saremo orgogliosi di loro. La vera sciagura sono la cecità e il silenzio che hanno colpito la stampa e l’opinione pubblica israeliana di fronte alle loro rivelazioni”
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