Una patologica aria di indifferenza lascia scorrere tra i titoli di coda anche la caduta di Qusayr. Chi ne parla lo fa come si fosse trattato di una partita di calcio minore.
redazione

Si è appena concluso un assedio medievale, cominciato il 19 maggio scorso. L’assedio di Qusayr. Che facciamo? Contiamo i trucidati? chiediamo di sapere? No…Ci beviamo anche Qusayr. Come se niente fosse. E ne parliamo, in poche righe, quasi quasi come se si fosse trattato di un derby di serie B che non ci interessa: vincono questi, perdono quelli. Titoli da lunedì pallonaro, senza tifo ovviamente. Per di più con ostentata falsità, visto che spesso e volentieri si nasconde che a combattere contro i sunniti siriani di Qusayr sono stati gli sciiti libanesi di Hezbollah, che hanno invaso la Siria in una conflagrazione che fa della milizia sciita di Hasan Nasrallah un esercito invasore e un attore regionale contro gli arabi musulmani sunniti, con tutto il fatto politico drammatico che da ciò consegue. Tanto che lo sciita libanese, Berri, fa sapere, “io ho mediato per salvare un po’ di civili”. Berri capisce l’enormita’ dell’accaduto. A noi non interessa…
Dell’entità della carneficina perpetrata e del dramma dei sopravvissuti pochi se ne occupano, quasi quasi l’aria è “chi se ne frega”… Eppure le conseguenze di quanto accaduto a Qusayr riguarderanno tutto il Mediterraneo. E non solo. Qusayr è caduta, ovviamente, ma quel che cadrà dopo Qusayr è il recinto dentro cui la mattanza siriana è stata contenuta. Tanto che la Turchia organizza campi profughi “divisi” per appartenenze confessionali: sunniti separati dai cristiani, perché questi sono considerati – a torto o a ragione- complici di Assad. E con i lutti, il sangue, le mattanze che Assad si porta dietro, chi è considerato – a torto o a ragione- un suo complice, rischia grosso.
E’ una piccola notizia, che fa capire l’enormità del danno causato da questi due anni di inerzia, di complicità, di connivenza, di incapacità ora aggravata dal disastro di Qusayr.
Qualcuno dice che Qusayr è solo un incidente. Il rischio è che sia Sarajevo 2013. E chi strilla “no agli interventi stranieri” chissà come mai non vede l’intervento armato di Hezbollah. Che si porterà dietro chissà quanti altri disastri….
http://ilmondodiannibale.globalist.it/Detail_News_Display?ID=77109&typeb=0&Se-riusciamo-a-berci-anche-Qusayr
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