SHEIKH JARRAH: LA COLONIZZAZIONE AVANZA

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(http://www.nena-news.com/?p=6928)

di BARBARA ANTONELLI

Gerusalemme, 09 febbraio 2011 Nena News  (foto AIC ) – 13 nuovi appartamenti destinati  a famiglie di coloni israeliani sorgeranno presto nel quartiere arabo di Gerusalemme Est, Sheikh Jarrah. La decisione è stata presa lunedì dal Comune di Gerusalemme: si tratta in realtà di due piani distinti di edificazione, in due zone diverse del quartiere, non lontane dall’area di Umm Haroun (che i coloni chiamano la tomba di Shimon Hatzadik). Dietro entrambi i progetti che condurranno ad ulteriori sfratti di residenti palestinesi, ci sono le organizzazioni di coloni che hanno già occupato negli ultimi anni almeno 10 abitazioni a Sheikh Jarrah. Per questo progetto, verranno demoliti due edifici nella parte occidentale del quartiere, per far posto a due nuovi immobili, costituiti rispettivamente di 10 appartamenti il primo e 3 il secondo. E’ stato Chaim Silverstein – secondo quanto riportato da Ha’aretz – una figura ben nota della destra religiosa nazionalista a avanzare la richiesta di approvazione dei due progetti al Comune di Gerusalemme, presentandoli a nome di compagnie registrate negli Stati Uniti (di cui lui è legale rappresentante) ma che funzionano da enti destinati al trasferimento di fondi ad organizzazioni di coloni, per l’acquisto di immobili in Israele, e nei territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est.

I due progetti sono stati approvati dal Comitato di Pianificazione Urbanistica del Comune, ma ora dovranno passare al vaglio di una Commissione del Ministero dell’Interno, e non c’è dubbio che il Ministero israeliano darà il via libera all’edificazione, dati i precedenti casi registrati nel quartiere di Sheikh Jarrah e non solo. Sostenendo così le politiche di demolizioni di case arabe e espulsione dei palestinesi dalle proprie abitazioni, portate avanti da Nir Barkat, primo cittadino israeliano della Città Santa non riconosciuto dai palestinesi (più di 1/3 degli abitanti). Nel 2008 una sentenza della Corte distrettuale di Gerusalemme ha aperto la strada per gli sfratti (nell’agosto del 2009) delle famiglie Al Ghawi, Hanoun e Al Kurd, stabilendo che il quartiere palestinese “è parte del pre-esistente quartiere ebraico “Shimon Hatzadik”.

Ieri mattina almeno 30 palestinesi accompagnati da attivisti israeliani e internazionali hanno protestato davanti al Municipio. “Sono qui perché la situazione di Sheikh Jarrah è ogni giorno peggiore” ha detto Al Ghawi.

Gli attivisti e le associazioni che monitorano e protestano contro la colonizzazione di Sheikh Jarrah hanno fatto presente che almeno tre famiglie vivono in uno degli edifici di prossima demolizione. Si tratta di famiglie a cui la Corte suprema israeliana (lo scorso settembre, vedi precedente articolo di Nena News: http://www.nena-news.com/?p=3775)  ha respinto un appello con cui avanzavano la proprietà di un lotto edificato nella zona ovest del quartiere.  Una sentenza che di fatto spiana la strada allo sfratto di decine famiglie palestinesi le cui case sono costruite proprio su quell’area.

Secondo le prove presentate dalle famiglie palestinesi in una battaglia legale che va avanti dal 1997, i residenti ebrei sarebbero sempre stati affittuari e non proprietari. Nel 2006 la Corte del distretto di Gerusalemme non ha dato ragione all’azione legale dei palestinesi che hanno fatto appello alla Corte Suprema. La quale, con la sentenza nello scorso settembre, legittima l’effettiva proprietà ebraica dell’intero lotto, consentendo da qui a breve lo sfratto di tutte le famiglie arabe che vi abitano.

A fine gennaio sono state gettate le prime pietre per un altro insediamento, l’espansione di Beit Orot, sul Monte degli Ulivi: 24 nuove case dislocate in tre diversi edifici: un complesso denominato Irving Moskowitz Yeshiva and Campus– Yeshivat Beit Orot, perchè finanziati dal miliardario ebreo americano, che da molti anni incoraggia e finanzia l’insediamento di coloni in diverse zone di Gerusalemme Est.

Nena News

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