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Sistema fotovoltaico per un ospedale di Gaza

18 Apr 2013

I tagli di corrente hanno gravi effetti sugli ospedali di Gaza, tanto che a volte le operazioni mediche devono essere svolte illuminando il paziente con la luce dei telefoni cellulari dei medici. Al fine di migliorare la situazione, un team medico internazionale sta portando avanti un progetto di energia solare per il settore sanitario. L’obiettivo è fornire 65 pannelli solari e altre attrezzature all’ospedale Jenin del quartiere di Al-Shajaiyeh, a Est di Gaza City.

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I medici usano la luce di un cellulare per illuminare un bambino ferito durante l’attacco militare israeliano contro Gaza dello scorso novembre (Foro: Anne Paq/Activestills)

 

Haitham Ghanem, il medico dietro il progetto, ha detto che il suo team ha decido di focalizzarsi su questo ospedale “semplicemente perché è l’unico a trovarsi un un’area densamente popolata e a servire circa 250mila persone, che sono spesso esposte alle violenze israeliane”. Il dottor Hisham Murtaja, vice presidente dell’ospedale, si è detto “molto felice” della scelta.

“Continuiamo a soffrire di problemi di elettricità e a volte ci capita di dover operare alla luce dei cellulari dei medici – ha spiegato – Abbiamo un generatore di corrente, ma costa moltissimo. E soffriamo anche di problemi di manutenzione così come della difficoltà di reperire benzina per il generatore”.

Il progetto è nato dai contatti avviati qualche anno fa da Ghanem, fisico e ingegnere medico di 47 anni, residente nel campo profughi Beach a Gaza City, con Barbara Capone, scienziata italiana residente in Austria.

“Barbara mi ha chiesto come potevamo aiutare la gente di Gaza – ha spiegato Ghanem – All’inizio, non ho avuto una risposta da dare, ma quattro giorni dopo sono tornato con una soluzione: risolvere il problema dei tagli di elettricità. Ho iniziato a cercare e informarmi fino a quando io e Barbara abbiamo deciso di aiutare un ospedale di Gaza”.

Noto come Sunshine4Palestine (sunshine4palestine.com), il progetto dovrebbe essere lanciato all’inizio del 2014. L’obiettivo è raccogliere 215mila dollari di donazioni. Ad oggi ne sono stati raccolti 7mila. Secondo il progetto, andrà costruito un nuovo tetto, al costo stimato di 38.500 dollari. Raccogliendo l’energia solare attraverso delle batterie, il sistema dovrebbe essere in grado di dare elettricità al’ospedale giorno e notte. Secondo la Capone, oggi l’ospedale Jenin consuma circa 40 megawatt di elettricità l’anno e attraverso il progetto dovrebbe riceverne il doppio.

E molto più importante, il progetto renderebbe l’ospedale indipendente dal principale impianto elettrico di Gaza, che riceve elettricità da Israele. Ma il blocco imposto nel 2007 ha avuto conseguenze molto negative nella fornitura elettrica, perché Israele diminuisce deliberatamente le quantità disponibili.

Secondo la Capone, l’impianto fotovoltaico aiuterà Gaza: “In Europa pannelli come questi sono diventati sempre più comuni e molti Paesi, tra cui l’Italia, hanno investito molto in tali istallazioni che sono economiche e ecologiche. Vero è che il blocco israeliano di Gaza prosegue e sarà difficile fare entrare il materiale per il progetto, ma stiamo pensando di inviarlo via nave in Egitto e poi a Gaza”.

“Inoltre, faremo in modo di addestrare lo staff locale, così da evitare ritardi nella manutenzione dei pannelli una volta che il progetto sarà partito. L’impianto sarà costruito con prodotti canadesi di alta qualità e può durare fino a 25 anni”.

 

Rami Almeghari,

The Electronic Intifada

INVIATO DA AICITALIANO IL GIO, 04/18/2013 – 11:55

http://www.palestinarossa.it/?q=it/content/aic/sistema-fotovoltaico-un-ospedale-di-gaza