GIOVEDÌ 29 DICEMBRE 2011
Tra PACE e RIVOLUZIONE, di Nagham Yassin ( Al Quds, Palestina )
Sui concetti ‘Pace’ – ‘Resistenza’ – ‘Rivoluzione’ , ma soprattutto ‘Rispetto’. Grazie Nagham !
Mercoledì 28 dicembre 2011 Traduzione di RENATO TRETOLA
Un caro amico una volta mi disse: “Non parlare di fiori se non sai niente della natura”
Questo articolo è dedicato a tutti i rivoluzionari e a tutti i portatori di pace del mondo. Rispetto per tutti voi.
Qualche giorno fa sono stata coinvolta in un piccolo confronto, nel quale sono stata costretta a rispondere su una dichiarazione di una certa persona su un sito internet… Il confronto riguardava la rivoluzione, la violenza e la distruzione che essa porta con sé e la diversa percezione di rivoluzione e pace…
Ho pensato molto all’idea di pace e ho letto molto sulle persone che hanno creduto nei metodi pacifici per risolvere piccoli e grandi problemi nel mondo. La pace è stata un’idea ben definita in diversi Paesi in tutto il mondo in diversi periodi storici: per esempio Nelson Mandela in Sudafrica, il Mahatma Gandhi in India, Martin Luther King negli Stati Uniti d’America e Madre Teresa dall’Albania, in aggiunta a molti altri che pure hanno creduto alla pace, e ai quali anche io credo. Il loro ardente desiderio di pace e la loro dedizione alla causa in cui credevano ha ispirato me e milioni di persone in tutto il mondo alla ricerca della pace, allo scopo di ottenere una vita migliore. Bob Marley, per esempio, è il mio modello quando si tratta di lottare per la libertà; credeva che potesse essere trovato del buono nell’animo di ogni essere umano, ha dedicato sè stesso e la propria vita per diffondere a modo suo la pace. Marley ha lottato per la sua causa fino all’ultimo respiro. Una volta disse: “La gente che prova a diffondere l’odio nel mondo non si ferma mai, perché dovrei farlo io?”… Così, ogni volta che vedo o mi imbatto nella violenza e la sento dilagare sempre più e prendere il controllo delle menti e delle anime, io rafforzo la mia convinzione, come faceva Bob Marley… e credo che davvero la bontà esista nelle persone!
Il mio ragionamento su quella dichiarazione è stato che, nonostante la violenza e la distruzione che una rivoluzione può portare con sé, io non sarò mai contro una rivoluzione se questa può portare pace al popolo che la sta facendo… La loro rivoluzione rappresenta la loro brama di quella pace e quella democrazia che non hanno avuto la possibilità di sperimentare…
Nessuno ha il diritto di giudicare coloro che desiderano morire per la causa in cui credono piuttosto che vivere sotto una spietata occupazione.
Molti di noi hanno opinioni differenti sul problema delle differenze tra pace e rivoluzione, ma è tutta una questione di princìpi.
E siccome ho il diritto di parlare, dirò la mia opinione… in quanto ragazza di 18 anni, cresciuta e tuttora residente a Gerusalemme, la città della pace, in quanto ragazza che ha vissuto anche a Ramallah in Cisgiordania durante la seconda Intifada, posso con certezza dire che a Gerusalemme ho visto tutto tranne che la pace e anche che qualcosa sulla pace e sulla rivoluzione la conosco!
Non ricordo tante cose di quando vivevo a Ramallah nel corso della seconda Intifada, ma vi assicuro che ho avuto una infanzia straordinaria. Ho imparato di tutto, giovanissima, sulle armi e sulle bombe, non capivo molto bene la situazione palestinese, tuttavia sapevo che quei soldati che vedevo ai checkpoint ogni mattina era gente cattiva; oltre al fatto che mio padre strepitava sempre quando attraversavamo un checkpoint, io li odiavo ancor di più perché era sempre per colpa loro che facevo tardi a scuola.
Crescendo ho imparato il truce significato di “Occupazione” e di altri concetti che ne conseguivano – libertà, carcere, Intifada, pace, rivoluzione, guerra, odio, rabbia, notizie, bombe, soldati, checkpoint, fucili, carri armati ecc…
Ancora oggi, ogni volta che entro a Ramallah mi ricordo il posto in cui i soldati mettevano i sacchi di sabbia; io dicevo sempre che se avessero continuato a usare la sabbia come scudi, non ne avrei trovata per giocarci la prossima volta che sarei andata al mare!
Quello che sto provando a dire, o a dimostrare, è che ho conosciuto la pace esattamente quanto voi, miei cari lettori, e chiunque altro nel mondo, e forse anche di più… Purtroppo non ho mai vissuto in un periodo di pace, eppure la conosco molto bene.
E quanto alla pace nel mondo, è come se qualcuno bevesse acqua davanti a me e mi dicesse quanto è bello farlo, senza darmene neanche un piccolo sorso!
Molti dicono che i metodi pacifici sono la scelta giusta da fare e che il mondo ha già sprecato troppe vite per sprecarne ancora altre usando la violenza, mentre altri dicono: “La libertà deve essere conquistata, non concessa”, oppure: “Ciò che è stato preso con la forza, può essere restituito solo con la forza”.
Cari lettori, ascoltatemi fino in fondo…
Io non rifiuto la pace e non sto provando ad invocare la violenza. Sto solo provando a darvi un piccolo accenno su quello che sta realmente accadendo nel mondo mentre voi parlate di quanto sia bella la pace!
• Più del 60% dei Palestinesi soffrono la povertà a causa dell’occupazione.
• Circa 5.050 persone sono state uccise solo nel corso della seconda Intifada!
• Ci sono ad oggi più di 10.400 Palestinesi reclusi nelle carceri israeliane…
• Nel corso del conflitto nel Darfur, sono state uccise circa 300.000 persone.
• Dall’inizio della rivoluzione in Siria, sono state uccise più di 5.000 persone!
Chiedo scusa, ho sempre odiato usare i numeri, soprattutto quando si parla di martiri… ma, ahimè, vi sono costretta.
Il mio semplice messaggio è che la pace è una gran bella cosa e che la gente che muore ogni giorno in Palestina, in Sudan, in Siria, in Egitto e in ogni altro posto del mondo, conosce perfettamente cosa sia la pace, esattamente come me!
Tutti noi invochiamo la pace e tutti noi vogliamo la pace. Nessun potere nel mondo può farci smettere di urlare che NOI VOGLIAMO VIVERE IN PACE…
Per quel che mi riguarda, darei la mia vita per portare la pace nel mondo in cui vivranno i miei figli in futuro.
Ho rispetto per tutte le persone che combattono con la propria vita per la pace e per coloro che usano la propria personale strada di pace per diffondere la pace in tutto il mondo.
* artwork by Hafez Omar
PUBBLICATO DA ROUGH MOLESKIN A 12:49 AM
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