tratto da: Z NET ITALY
di Juan Cole – 18 aprile 2020
Trump twitta venerdì “liberate il Michigan” e “Liberate il Minnesota” e “Liberate la Virginia”, intendendo chiaramente incitare i suoi seguaci armati militanti, dalla mentalità cospirazionista, di estrema destra contro quelle amministrazioni statali elette che gli si oppongono riguardo alla riapertura dell’economia il 1° maggio.
Non può essere esclusa la possibilità di violenza ispirata da Trump contro la governatrice del Michigan Gretchen Whitmer e contro altri dirigenti statali, e forse contro chiunque di noi, abitanti del Michigan, che la sostenga. Trump sta tentando di infangare la Whitmer in parte per considera la sua popolarità come minaccia alle prospettive di Trump di conquistare lo stato a novembre e in parte perché teme che possa essere la scelta di Joe Biden come vicepresidente. E’ assistito da movimenti artificiali di base finanziati da una fondazione che ha legami con la fortuna della famiglia DeVos.
Il governatore dello stato di Washington, Jay Inslee, è stato esplicito nella sua reazione:
“Le dichiarazioni del presidente questa mattina incoraggiano atti illegali e pericolosi. Sta mettendo milioni di persone in pericolo di contrarre il COVID-19. I suoi pazzeschi spropositi e appelli alla gente a ‘liberare’ gli stati potrebbero anche determinare violenze. Lo abbiamo già visto in passato.”
“Il presidente sta fomentando ribellioni interne e diffondendo menzogne persino mentre la sua stessa amministrazione afferma che il virus è reale ed è mortale, e che abbiamo un lungo percorso davanti prima che le restrizioni possano essere revocate”.
Considerate le tensioni nel paese e la reale possibilità di violenze, i tweet di Trump salgono al livello di gridare “incendio” in un teatro affollato, e soddisfano la soglia della Corte Suprema per un “pericolo chiaro e attuale” derivante da discorsi pubbliche, che consente che il discorso sia processato. Di fatto, se Trump non fosse presidente e dicesse queste cose è possibile che lo FBI gli farebbe visita.
Ma fatemi sottolineare ciò che ha detto il governatore Inslee. Lo abbiamo già visto in passato. E non è finita bene.
C’è stato un tempo un giornalista minore che ha trafficato in odio e rivendicazioni. Una specie di versione degli inizi del ventesimo secolo di un divo di reality show della NBC. Ha formato bande di avanzi di estrema destra chiamati le “Camicie Nere”, scrive Richard Gunderman dell’Università dell’Indiana.
“I fascisti di Mussolini crearono squadre di veterani di guerra noti come ‘Camicie Nere’ che si scontrarono con membri di altri partiti politici… Nel 1922 decine di migliaia di Camicie Nere si riunirono a Roma per chiedere un cambiamento politico. Il governo liberale cercò di proclamare la legge marziale ma il re d’Italia, Vittorio Emanuele III, temendo la guerra civile, chiese invece a Mussolini di formare un nuovo governo. Anche se i fascisti costituivano solo una piccola percentuale del governo originale del primo ministro Mussolini, egli premette sul parlamento perché gli riconoscesse poteri dittatoriali su quanto i cittadini potevano o non potevano fare, cercando di fondere lo stato con il partito fascista”.
Un eminente membro liberale del parlamento che denunciò brogli riguardo alla successiva “vittoria” elettorale fasulla di Mussolini fu assassinato.
Lawrence Rosenthal, direttore esecutivo del Centro Studi sulla Destra ha scritto:
“La caratteristica che definì il fascismo come movimento sotto Mussolini fu l’accoppiamento di un partito elettorale con una milizia privata. Benito Mussolini era il leader, il Duce, del movimento post Prima guerra mondiale che diede al fascismo il suo nome. Mentre Mussolini teneva discorsi nel parlamento italiano, le sue camicie nere inscenavano ‘spedizioni punitive’, attacchi violenti e spesso fatali contro l’opposizione politica e demolivano le funzioni delle amministrazioni locali. Mussolini esercitò la violenza come l’estremità del bastone di una strategia di bastone e carota: se non otterremo quel che vogliamo vi pesteremo”.
Sostengo da molto tempo che l’analogo di Trump è Mussolini.
C’è stato per tutto il tempo il pericolo, divenuto drammaticamente evidente a Charlottesville, che la retorica fascista di Trump scatenasse la violenza dell’estrema destra. Con milioni senza lavoro e una pandemia che ci minaccia con una seconda ondata di contagi di massa se interromperemo troppo presso il distanziamento sociale, il paese è una polveriera. E abbiamo per presidente un incendiario.
da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo
www.znetitaly.org
Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/trump-calls-on-his-mussolini-style-black-shirts-to-attack/
Originale: Informed Comment
Traduzione di Giuseppe Volpe
Traduzione © 2020 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.
http://znetitaly.altervista.org/art/29056
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