Uccisi come cani. Per errore.

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Omar Aveva 66 anni. Era tranquillo a casa sua. Circondato dall’affetto dei suoi familiari. Un’unità scelta dell’esercito israeliano ha fatto irruzione nella sua casa di Hebron. Omar era a letto. Una serie interminabile di raffiche di mitra l’hanno freddato. Colpi all’addome e alla testa. Come un cane. I suoi bambini restano paralizzati dall’orrore. Sua moglie Sobheye si trova in un’altra stanza a pregare.

L’esercito israeliano ha ufficialmente ammesso che è stato un errore.

Capita.

Il 10 gennaio invece, nel primo pomeriggio, Shaban di 65 anni, era come sempre nei suoi campi a lavorare. I soldati israeliani lo hanno miseramente freddato sparando contro un gruppo di contadini al lavoro nei campi di Beit Hanoun, a Nord della Striscia di Gaza.

Ma invece di continuare la lista degli “errori” che in questa settimane si allunga paurosamente sia in Cisgiordania che a Gaza, offriamo il nostro piccolo spazio, sulle righe e nel cuore, alla memoria di Jawaher, uccisa a Bil’in con i gas lacrimogeni sparati ogni venerdi contro civili disarmati. Anche noi di Bocchescucite conosciamo quei gas. Più volte, come qualche mese fa, ci siamo uniti alla protesta popolare di palestinesi, israeliani e internazionali  ostinati nella forza della resistenza nonviolenta. Quelli che firmano la indisturbati le aggressioni più gravi perchè sono sempre più “colpiti” dalla  protesta nonviolenza di un popolo oppresso.

BoccheScucite

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