Un fratello sotto la bufera di neve a Gerusalemme

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Scritto il 14 dicembre 2013 in Spiccioli di vita in Terra Santa
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Tre giorni di neve, come sulle dolomiti, hanno messo in ginocchio Gerusalemme, isolandola dal mondo terrestre. Tutte le strade/autostrade da e per la città santa sono state chiuse (e lo sono ancora mentre scrivo). Giovedì mattina la neve ha iniziato pian piano. Io sono andato a scuola per la lezione “profeti”. Per Alberto Mello, sempre interessantissimo, ne è valsa la pena! Le altre lezioni sono state annullate e io Alberto ci siamo dedicati alle nostre nuove icone. A proposito di profeti, qualcuno scrive sul corriere:

Luminosa, candida, eccezionale la  neve evoca la trascendenza e, insieme, la potenza delle forze naturali che possono essere ostili come il gelo, la grandine, il vento, la tempesta. La Sapienza confonde Giobbe: «Sei mai giunto ai serbatoi della neve, hai mai visto i serbatoi della grandine che io riserbo per il tempo della sciagura?». Ma dal cielo viene anche la continua promessa di vita e nutrimento: materiale e spirituale. Dice Isaia: «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà la parola uscita dalla mia bocca».

Venerdì mattina  era il giorno della partenza di Francesco. Era arrivato mercoledì per accompagnare Luca, fratello, che si fermerà con noi un mesetto. I centimetri di neve caduti nella notte erano già 30-50 a seconda delle zone. Tutti mezzi di trasporto bloccati. Abbiamo fatto una lunghissima passeggiata da Betania a Gerusalemme e da Gerusalemme, passando per la Knesset, per il monastero della croce, fino alla stazione del treno vicina allo stadio. Il treno infatti era l’unico mezzo di trasporto, l’unica via di comunicazione ancora aperta tra Gerusalemme e la pianura.

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Gli israeliani in caso di calamità o di guerre o altro, si mobilitano. Scatta una solidarietà reciproca davvero ammirevole. Abbiamo così approfittato di diversi passaggi in auto. Nella bufera ci sono rimasti  ”solo” una decina di kilometri a piedi, con il bagaglio sulle spalle. Salito sul treno, il povero Francesco ha impiegato poi diverse ore di viaggio per arrivare all’aeroporto. Ha trovato un volo nella notte per tornare in Italia.

La neve ha messo in ginocchio anche i territori occupati. Il problema maggiore è la corrente elettrica, che manca in tantissime case, a causa di cedimenti, rotture e cortocircuiti. Anche a Betlemme è caduto mezzo metro di neve! Il nostro pensiero va a Gaza, dove è nevicato poco ma le piogge hanno allagato strade e interi quartieri (v. video), e soprattutto in Siria e in Giordania, dove i profughi sono sotto le tende innevate, in condizioni disastrose (v. video).

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Qualche altro link:

– Le foto della città vecchia dal sito del Patriarcato latino

 – da Al Jazeera

– Video corriere.it – Gerusalemme isolata, eccezionale tempesta di neve

 

http://www.andresbergamini.it/wp/un-fratello-sotto-la-bufera-di-neve-a-gerusalemme.html

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