Posted on 26 dicembre 2013
Sembrava troppo bello per essere vero : una bella vigilia, la preghiera nella grotta da solo,una bellissima S.Messa nella notte, le belle parole del Patriarca, la S.Messa mattuttina ed il pranzo con le suore e con i bambini, una bella visita degli amici cavalieri alla casa, altre belle visite di altri amici e l’agognato riposo.
Sembrava un Natale quasi perfetto e quando tutto stava per concludersi per il meglio ecco la solita dose quotidiana di “disumanità” costruita per portarti via la gioia dell’incontro con il Signore: una lunga attesa a Kfar Etzion per prendere il permesso della moglie di un mio amico italiano.
Devono partire domattina per l’Italia e non è bastato alla famigliola aver passato quasi tutto il Natale in attesa con i due bambini piccoli, davanti al DCO (la caserma militare che gestisce i permessi dei palestinesi).
La telefonata per “recuperare” il permesso è arrivata alle h.21.40 e così ho dovuto accompagnare io la signora mentre il marito è rimasto a casa con i due piccoletti anche per evitare di riportarli al freddo in macchina.
Arrivati davanti alla base militare non riusciamo a capire da che parte andare e mentre iniziamo di nuovo a preoccuparci ecco che si avvicina una camionetta per domandarci cosa ci facciamo davanti ad un cancello chiuso.
Proviamo a spiegare ma anche loro sono quasi increduli.
Domandiamo aiuto e ci dicono che appena hanno “fatto”, ripasseranno.
Nella macchina vediamo sui sedili posteriori due ragazzi bendati con una fascia…mi racconta per telefono il marito che oggi nelle 8 ore di attesa ne saranno passati circa 30 di ragazzi bendati per essere portati chissà dove e chissà a far cosa.
Giriamo per circa mezz’ora tra i vari cancelli senza riuscire a trovare nulla poi alla fine troviamo quello giusto e dopo un ora recuperiamo il permesso e torniamo a casa.
Sono le 23.30 e con il permesso in mano si può stampare i biglietti…domani partiranno per qualche giorno di vacanza!!!
E finalmente forse anche io posso andare a dormire dopo una lunga giornata che non poteva finire in un modo “tranquillo”…sarebbe stato troppo bello e troppo “umano” questo Natale!!!
Abuna Mario Io vivo ALDILA’ del Muro
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