sabato 18 febbraio 2017

Sintesi personale
Sulla strada per quella che doveva essere la sua ultima sessione di chemioterapia, lo scorso novembre, ha preso un taxi collettivo sbagliato. Scoperto il suo errore, è sceso e ha attraversato di corsa la strada per prendere un taxi che andava nella direzione opposta.
I soldati delle Forze di Difesa israeliane, pensando che stava per attaccarli, gli hanno sparato ferendolo gravemente. Per i successivi tre mesi è stato costretto a letto nel Beilinson Hospital, a Petah Tikva, in un’ unità di terapia intensiva. Durante tutto l’intero periodo nessuno della IDF ha pensato di aggiornare i suoi genitori e la famiglia sulla condizione del proprio caro. Sua madre era l’unica alla quale era permesso di fargli visita, ma non le è stato permesso di entrare nella sua stanza.
E’ morto a quanto pare la settimana scorsa. Nessuno ha pensato di informare la famiglia della sua morte, Israele non ha ancora restituito il corpo.
Nella sua città natale di Tul Karm, nella parte nord-occidentale della Cisgiordania, nessuno crede che Mohammed-Aamar Jalad abbia tentato di attaccare i soldati. Suo padre è il leggendario istruttore di guida della città – 45 anni al volante – e suo nonno è stato il primo residente locale a servire nella polizia israeliana. Una foto del nonno in uniforme è appesa su una parete della casa della famiglia di Mohammed.
Questa è vita e la morte di uno studente di 25 anni che sognava di vivere negli Stati Uniti e che nel 2010 ha vinto una carta verde degli Stati Uniti attraverso una lotteria, ma il cancro aveva ritardato la realizzazione del suo sogno,al quale hanno posto fine i soldati israeliani.
Quando abbiamo fatto visita lo scorso fine settimana alla casa in lutto, la sorella di Mohammed, Samar, il preside della scuola per infermieri del Community College di Ramallah e suo padre, Thabath, il maestro di guida, ci hanno salutato.
È una casa molto contenuta, dignitosa. La famiglia è apolitica ci è stato detto da Abdulkarim Sadi, un ricercatore di B’Tselem, l’organizzazione israeliana per i diritti umani.
Mohammed era il figlio minore; i suoi due fratelli vivono nella regione del Golfo Persico. Un anno fa gli è stato diagnosticato il linfoma di Hodgkin. A quel tempo, aveva completato due anni di studi di ragioneria alla Al-Quds Open University e aveva firmato per ulteriori studi presso l’università di Ramallah. È stato curato all’ An-Najah National University Hospital a Nablus. La malattia era in recessione e si sentiva bene.
Mercoledì 9 novembre 2016era stato deciso il trattamento finale. Samar lo ha chiamato la mattina per chiedere se stava andando in ospedale e lui ha risposto di sì. Alle 07:30, il padre lo ha portato alla stazione centrale degli autobus di Tul Karm, lasciandolo presso la stazione dei taxi collettivi diretti a Nablus. I taxi per Ramallah erano parcheggiati dall’altra parte della strada e Mohammed accidentalmente è salito su uno di essi. Si è reso conto del suo errore solo vicino al bivio per l’insediamento di Yitzhar. L’autista gli ha suggerito di scendere alla Hawara Junction, vicino al posto di blocco, dove sarebbe stato in grado di prendere il taxi per Nablus.
Mohammed ha accettato il consiglio; dopo essere sceso dal veicolo doveva attraversare l’autostrada. Lo ha fatto di corsa. Dall’altra parte c’era una jeep dell’IDF e alcuni soldati di guardia al trafficato incrocio. I soldati a quanto pare hanno pensato che era uscito per attaccarli.
Mohammed è stato colpito mentre raggiungeva il centro della strada: un proiettile allo stomaco. È crollato sanguinante. Proprio in quel momento giungeva un’ambulanza palestinese che portava un paziente da Jenin al Ponte Allenby. Il conducente, Osama Nazal, voleva aiutarlo, ma i soldati e la polizia che erano giunti nel frattempo, gli hanno impedito di evacuare il ferito. Poi è arrivata un’ambulanza israeliana che ha portato Mohammed al Beilinson Hospital. Nazal. Il giovane era ancora pienamente cosciente in quel momento.
Qualche tempo dopo il padre ha ricevuto una telefonata dalla Sicurezza palestinese che gli chiedeva di venire negli uffici dell’organizzazione. Thabath ha atteso di avere finito la lezione di guida. Lui pensava di essere stato convocato perché suo figlio era stato coinvolto in una lite con un altro passeggero. Non avrebbe mai immaginato la notizia che lo attendeva. Ha appreso così che suo figlio era stato ferito. In seguito ha ricevuto la convocazione dello Shin Bet al posto di blocco Sha’ar Efraim, nei pressi di Tulkarem.
Thabath descrive l’ Agente “Karim” come una persona molto educata quando lo ha interrogato circa suo figlio. Tuttavia anche Karim non ha voluto dirgli nulla sulle condizioni di Mohammed. Nel frattempo, uno degli amici di Thabath, gli ha riferito che suo figlio era stato portato in Beilinson. Thabath è andato a casa a prendere la moglie e i due sono partiti per Sha’ar Efraim nella speranza che sarebbe stato loro permesso di passare attraverso il posto di controllo, visto che entrambi hanno più di 55 anni. In tal modo sarebbero arrivati prima al Beilinson, ma sono stati fermati e perentoriamente rispediti indietro senza una spiegazione.
Da quel momento la famiglia ha vissuto tre mesi di tormento oscillando tra la disperazione e la speranza. Non avevano alcuna informazioni autorevole. Sapevano che Mohammed era in terapia intensiva in gravi condizioni, in coma indotto. A un certo punto l’avvocato e il personale medico hanno riferito che il figlio stava migliorando.
Nel corso di questi tre mesi al padre di Mohammed era continuamente negato l’ingresso in Israele per visitare suo figlio. A sua moglie, Maisir, è stato rilasciato un permesso, ma non è potuta entrare nella stanza. Una volta glielo hanno lasciato vedere dalla porta per un istante; una volta l’hanno fatta entrare per circa due minuti, per accarezzarlo.
Pochi giorni prima della sua morte è stato trasferito dalla terapia intensiva al reparto di chirurgia. Per tutto questo periodo ha continuato ad essere detenuto in custodia cautelare da parte di un tribunale militare israeliano.
Il Dr. Kamal Natour, che fa parte di un’organizzazione di volontariato composta da ex detenuti israeliani, ha visitato Mohammed e ha riferito alla famiglia che stava meglio e aveva cominciato a mangiare. Poi un paio di giorni sono passati senza notizie.
Maisir aveva un triste presagio.
Venerdì scorso ha deciso di chiamare uno dei medici della terapia intensiva, il Dr. Jihad Bishara, che aveva conosciuto.
“Credi in Dio?” Il dottor Bishara le ha detto quando lei lo ha chiamato di nuovo. “Tuo figlio è morto.”
Il medico ha chiamato la famiglia poco dopo per informarli ufficialmente, ma fino ad oggi i genitori non sanno quando il loro figlio è morto e, soprattutto, la causa della morte.
Questa settimana, abbiamo posto al portavoce dell’IDF cinque domande:
1. Perché a Mohammed Jalad i soldati hanno sparato ?
2. Perché la sua famiglia non poteva fargli visita in ospedale?
3. Perché i suoi genitori non hanno ricevuto una relazione autorevole sulla sua condizione?
4. Perché l’IDF non si è presa il fastidio di informarli della sua morte e delle cause della sua morte?
5. Perché il suo corpo non è stato restituito?
L’unità del portavoce IDF ha risposto con la seguente dichiarazione: “Il 9 novembre 2016, Mohammed-Amar Jalad ha effettuato un attacco di accoltellamento contro i soldati al posto di blocco di Hawara, utilizzando un temperino. L’IDF ha risposto con il fuoco ferendo il terrorista, che è stato ricoverato al Beilinson Hospital per il trattamento.”
Oltre al lutto e al dolore la famiglia, che vive in questa casa tranquilla a Tul Karm, sta annaspando sotto una nube di impotenza e di mancanza di informazioni. Che cosa ha fatto il loro amato per morire? Perché è stato arrestato? Cosa devono fare per ottenere il possesso del corpo? Di volta in volta hanno chiesto, e di volta in volta le loro domande sono rimaste sospese in aria, senza risposta.
Gideon Levy
Haaretz Correspondent
Palestinian dies after being shot by Israeli troops on his way to his last chemo session
No one bothered to keep the young Palestinian’s family informed.
haaretz.com|Di Gideon Levy
gideon Levy :Un palestinese muore dopo essere stat…
https://frammentivocalimo.blogspot.it/2017/02/gideon-levy-un-palestinese-muore-dopo.html
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