· di storiedellaltromondo
Ci sto pensando ora. Tra pochi giorni tutto diventerà realtà. La mappa della Turchia che ho qui davanti a me per cercare di capire distanze e luoghi si trasformerà in qualcosa di concreto, in città, strade, volti e voci. Tutto forse acquisterà un senso.
Eppure ora mi è difficile immaginare tutto questo. Il viaggio mi sembra difficile, parto da sola verso l’ignoto senza saper bene dove dormirò e chi incontrerò. D’altra parte è sempre così. Ed è qui che sta la bellezza del viaggio. Partire per l’ignoto, alla scoperta di un mondo che ci affascina ma che conociamo solo attraverso racconti e storie narrate da altri.
Nel sud della Turchia, a dir la verità, ci sono già stata tre anni fa con un amico. Gaziantep, San Liurfa, Dierbajkir, Mardin e poi giù da sola attraverso il confine più ad est della Siria, verso Qamishli, mentre il mio amico proseguiva verso il Kurdistan iracheno e l’Iran. Ma quella volta si trattava di una vacanza…niente più. Ora invece lo scopo è ben diverso. Venti giorni ai confini con la Siria, tra Antakya e Gaziantep a fare interviste e raccogliere le testimonianze dei profughi siriani che sempre più numerosi scappano dalla guerra. Una guerra che ha distrutto il paese, che ha provocato quasi due milioni di rifugiati, una guerra che ha distrutto una generazione di siriani e che sembra non aver mai fine. Ed io sarò a pochi chilometri da lì, al di là di una linea di confine sempre più porosa e permeabile. Una linea che per migliaia di rifugiati è simbolo di salvezza, di fuga dalla morte e dalla distruzione.
Non so se son pronta per un viaggio simile. Ma finchè non si fanno le cose non si è mai pronti. Bisogna fare un salto nel vuoto, vincere l’ansia pre.-partenza che ci toglie lucidità e sicurezza e buttarsi all’avventura. Non ci sono altre soluzioni. Ancora due giorni e questo malessere fisico e questo senso di essere in bilico tra due mondi svanirà. Ancora due giorni e poi mi ritroverò da sola tra le strade di Antakya a parlare con la gente ed ascoltare le loro storie.
Scriverò, tanto. Ed in questo momento è la mia sola unica certezza.
http://storiedellaltromondo.wordpress.com/2013/07/25/verso-lignoto
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