admin | March 5th, 2011 – 10:27 am
A parte per il giaccone (un tre quarti, mi sembra) più famoso della storia del cinema degli anni Settanta, rivedere I Tre Giorni del Condor è in questi ultimi mesi un piacere della mente. Non solo per quello che ha già detto Pino Bruno sul suo splendido, aggiornatissimo e acuto blog, finestra sempre aperta sul mondo digitale. Pino parlava di Wikileaks, di Julian Assange, ma soprattutto di tutto ciò che non sappiamo della diplomazia e della spionistica dietro le quinte. I Tre Giorni del Condor, in questo caso, confermava anche il famoso detto di Mario Missiroli, ripetutomi sino allo sfiancamento dal mio maestro, Paolo Spriano. Che niente è più inedito dell’edito.
Io, invece, I Tre Giorni del Condor me lo son visto (rivisto, credo per la quinta volta) ieri sera non solo per passare una serata piacevole dopo una giornata di (duro) lavoro. Ma anche per crogiolarmi in quella lettura orientalista del mondo arabo che era tipica degli anni Settanta oltreoceano, e che è veramente cambiata pochissimo, da allora. Il film uscì due anni dopo lo choc petrolifero del 1973 (quando, parafrasando Pino Bruno, molti dei miei lettori non erano neanche nati…). Io ero quasi adolescente e Roma era bellissima, deserta per mancanza di macchine nelle domeniche dell’austerity.
La frase del film, stracitata, in cui Robert Redford/Joseph Turner chiede, insomma più etica e più pulizia alla CIA, si scontra con la lettura produttivista di Higgins, il cinico dirigente dell’agenzia di Langley. Quando avranno freddo per mancanza di petrolio, le persone, la gente vorrà risposte. Niente altro che risposte, dunque. E non anche spiegazioni… La conclusione di Turner, ricercatore e uomo normale, è molto meno naive di quanto si creda, e spero che qualcuno ne colga la profondità. Voi fate esperimenti, dice, io racconto fatti veri. Voi fate esperimenti, e il mondo arabo, quello tenuto in scacco dal petrolio, è il frutto di quegli esperimenti, così distanti dalla polvere delle strade, oltre che dalla polvere dei deserti attorno ai pozzi petroliferi.
La paura per quello che sta succedendo in Libia, da parte di tutta la comunità occidentale, mi sembra tutta figlia della lettura di Higgins. Purtroppo.
Quest'opera viene distribuita con Licenza Creative Commons. Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo 3.0 Italia.