Chi visitando la Palestina avesse voglia di farsi una bella camminata nel deserto di Giuda può scegliere di scendere da Gerusalemme a Gerico percorrendo il Wadi Al Qilt.
Il Wadi Al Qilt attraversa da ovest a est la parte nord della Giudea. Lungo la prima parte del wadi (lato Gerico) corre la “Salita del Adumim”, la principale via che da Gerico una volta conduceva a Gerusalemme. La salita del Adumim (letteralmente salita del sangue) era una strada infestata da briganti che una volta uccidevano mercanti e pellegrini. Gesù, con la parabola del buon samaritano, trasformò questo luogo sinistro in un luogo venerato (Luca 10,30-37), malgrado ciò l’apostolo Filippo fu qui vittima di una queste aggressioni.
La gola del Wadi Al Qilt è molto profonda e di una bellezza primitiva e solitaria, adatta alle riflessioni, per questo una volta le sue grotte erano popolate da eremiti. Il sentiero che conduce a Gerico parte dalle sorgenti di Ein Fawwar a 6km da Gerusalemme e si snoda in quota seguendo il percorso di un acquedotto recente, sulla parete opposta del wadi si vede invece, a tratti, i resti di quello romano. Il nuovo acquedotto (una sorta di U in cemento senza copertura) funge da segnavia, a volte il percorso risulta difficile a causa della rigogliosa vegetazione che s’incontra in prossimità delle numerose perdite d’acqua, in evidenza soprattutto grandi cespugli verdi di menta odorosa.
Verso la fine del wadi, da dove in lontananza si vede già Gerico, aggrappato alla montagna, il monastero di San Giorgio. Questo monastero greco ortodosso fu costruito nel 5° secolo dC da Giovanni di Tebe. Giovanni diventato eremita si era trasferito qui dall’ Egitto nel 480 dC, il monastero fu più tardi chiamato di San Giorgio dal nome del monaco Giorgio di Coziba. Distrutto nel 614 dC dai persiani, il monastero fu ricostruito nel periodo delle Crociate e poi con la cacciata dei crociati caduto in disuso. Nel 1878 un monaco greco, Kalinikos, si stabilì qui e restaurò il monastero così come è ora visibile.
Un altro sistema per arrivare al monastero di San Giorgio è quello di percorrere la salita del Adumim e poi ad un certo punto scendere per uno stretto sentiero magari a dorso di un asinello sempre a disposizione per pochi shekel. L’asino è un’ antica forma di trasporto che qui è ancora in uso e dove la sola modernità concessa è un “arbre magique” appeso all’orecchio della povera bestia.
Albus
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